25 maggio 2020 ore: 12:18
Non profit

Il terremoto e il Coronavirus, e adesso il circolo Arci rischia di chiudere

L’appello della struttura Barberino di Mugello e il lancio della raccolta fondi attraverso il crowfunfing Produzioni dal basso, per evitare il peggio
Sede Arci Barberino di Mugello

FIRENZE – Uno storico circolo Arci è nato all'indomani della Liberazione di Barberino di Mugello messo a dura prova dal terremoto prima e dal Coronavirus poi. Punto di riferimento per tutte le generazioni del paese, oggi è un luogo dai mille volti: un bar sociale per tutti i tesserati Arci, una sala concerti in mano ai ragazzi del collettivo Liberamente, una sala da ballo per i corsi e le serate del liscio e del latino americano; uno spazio all'aperto che d'estate prende vita con il nome di Chiringuito, una sala da carte con grandi tornei di burraco. In questi spazi tante persone di tutte le età si ritrovano nella loro quotidianità, giocando carte, assistendo a un concerto o a una presentazione di un libro, partecipando a un dibattito, mangiando una pizza, giocando a carte, assistendo a una mostra o, più semplicemente, scambiando due chiacchere davanti a un buon caffè o a una bevuta. 

"Proprio quando il Consiglio aveva deliberato due importanti provvedimenti, ossia l'assunzione come barman e barwoman di due ragazzi del nostro paese e la definitiva dismissione delle slot machines (punti all'ordine del giorno dei nostri Consigli ormai da cinque anni a questa parte, e che - finalmente - stavano per essere adempiuti), il nostro paese è stato colpito dal terremoto nel dicembre 2019". 

Questo ha danneggiato anche il Circolo e le sue finanze che, oltre ad essere stato chiuso due settimane a dicembre (proprio quelle sotto le feste natalizie, che sono quelle dove l'flusso di persone è più alto), non ha ancora potuto riaprire l'entrata principale (quella rivolta sul Corso del paese) e alcune stanze delle sue stanze, poiché immobile posto al piano superiore della Casa del Popolo ha subito gravi danni.

Questo ha causato un brutto colpo sulle economie del Circolo, un colpo che però - in qualche modo, con mille iniziative e attività – è stato provato a sostenere. A questo si è aggiunta però l'emergenza coronavirus e le problematiche che conosciamo tutti. Proprio nel momento in cui stavamo ripartendo con le  attività consuete della Casa del Popolo, siamo stati costretti - come tutti - a una nuova chiusura. 

“I mesi di chiusura forzata, sommati ai danni subiti dal terremoto, sono diventati però un peso insostenibile per la nostra Casa del Popolo: un peso che non possiamo neanche immaginare di poter sostenere da soli, e che ci rivela come una concretezza la possibilità di una chiusura definitiva chiusura”. 

“Per scongiurare questa inaccettabile prospettiva abbiamo fatto un video e abbiamo lanciato una raccolta fondi per riuscire a riaprire e mantenere aperto e vivo questo posto e quello che rappresenta e per portare avanti quelle non facili decisioni che avevamo adottato, nuove assunzioni e disdetta del contratto delle slot, decisioni importanti e dalle conseguenze economiche (in termini di maggiori spese e minori entrate, i proventi dalle slot, cui vogliamo rinunciare), come si immagina, davvero non indifferenti. 

Di sotto le riporto il link del video e della piattaforma di crowdfunding: https://www.produzionidalbasso.com/project/noi-vogliamo-continuare-ad-essere-tutto-questo-salva-la-casa-del-popolo-di-barberino/. Nel frattempo sono già stati raggiunti 6mila euro.

 

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