Il volontariato entra nelle scuole: arrivano i “laboratori di cittadinanza”
ROMA – Il volontariato entra a far parte del percorso formativo degli studenti italiani. Ad annunciarlo, questa mattina, il sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba, e il suo corrispettivo all’Istruzione Gabriele Toccafondi durante una conferenza stampa tenutasi al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per presentare i 20 progetti vincitori del bando “Laboratori di cittadinanza democratica condivisa e partecipata: educazione al volontariato sociale e alla legalità corresponsabile”. Presentato nella primavera di quest’anno, il bando ha raccolto circa 600 candidature. Tuttavia, le risorse stanziate, poco più di 470 mila euro, hanno permesso soltanto a 20 istituti scolastici di poter avviare i vari progetti. “È segno che il tema del volontariato è caro ai ragazzi e ai loro docenti – ha detto Toccafondi -. Non a caso i dati Istat dello scorso anno ci dimostrano che oltre il 15 per cento degli studenti delle scuole superiori fa periodicamente azioni di volontariato. A noi interessa aprire la scuola alla realtà che la circonda, perché occorre far fare esperienza reale ai ragazzi e il tema del volontariato è un’esperienza di crescita che servirà per il resto della vita”.
- Il bando ha visto per la prima volta su questo tema la compartecipazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il Miur e il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della presidenza del Consiglio dei ministri. Tuttavia la vera novità, ha aggiunto Bobba, è che grazie al progetto “l’esperienza associativa e volontaria entra dentro il percorso formativo scolastico non tanto come un racconto dall’esterno, ma come un’esperienza che si inserisce propriamente dentro al curriculum formativo del giovane. Abbiamo visto che dalle esperienze di altri paesi il fatto che i giovani dedichino una parte del tempo formativo a fare un’esperienza di volontariato diventa un fattore importante anche per il successo scolastico”. Da Ivrea a Messina, sono 12 le regioni interessate (Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia), e oltre agli istituti scolastici ci saranno anche le organizzazioni di volontariato e i centri di servizio di volontariato. “Non ci sono solo le scuole, ma anche altri attori del territorio – ha spiegato Bobba -. A ciascun progetto è associato un centro di servizi del volontariato e una delle tante organizzazioni di volontariato presenti nel nostro paese. L’esperienza non verrà realizzata in laboratorio, ma attraverso l’accompagnamento da parte di queste realtà che si faranno carico, insieme con la scuola, della realizzazione di questo percorso. Lo studente avrà come baricentro la scuola, ma come orizzonte il territorio”.
Tanti i temi che verranno affrontati nei diversi istituti scolastici. “Quelli maggiormente richiesti riguardano il contrasto alle dipendenze, dalle droghe, all’alcol, fino alla ludopatia – ha aggiunto Toccafondi -, ma anche il contrasto al bullismo e cyberbullismo e infine il tema della legalità. Queste le richieste dei ragazzi, segno che conoscono bene il momento non semplice che stanno vivendo”. Tra i temi anche quello della tutela e valorizzazione dei beni comuni, le pari opportunità e il contrasto all’esclusione sociale. Progetti validi, ha spiegato Toccafondi, tanto da auspicare un nuovo bando e stavolta più corposo in termini di risorse. “Vista la quantità e la qualità dei progetti – ha sottolineato il sottosegretario Toccafondi - dobbiamo assolutamente trovare nuove risorse, metterle a regime e far partecipare le scuole sempre insieme alle varie associazioni del volontariato del territorio”. A sperare in una nuova edizione del progetto anche il sottosegretario Bobba. “Il bando ha avuto un successo insperato – ha detto Bobba -. Questo può essere un buon prototipo per mettere in produzione una filiera di formazione all’impegno volontario e associativo. Se la domanda è così forte vuol dire che l’obiettivo di realizzare uno sviluppo della cultura e della formazione a livello volontario è sentito sia dalle scuole sia dagli attori associativi del territorio”. I diversi progetti dovranno concludersi entro il prossimo anno scolastico, ma durante la loro realizzazione verranno monitorati e saranno anche oggetto di una valutazione finale, in modo che “il bando del prossimo anno – ha concluso Bobba - sia più mirato e vada a valorizzare quegli elementi che hanno prodotto i risultati più efficaci”. (ga)