16 dicembre 2014 ore: 14:10
Immigrazione

Illegalità nei campi rom, Consulta rom e sinti: "Da tempo lo avevamo segnalato"

Dopo l'arresto del rappresentante del campo di via Negrotto (una "Sorpresa dolorosa"), per la Consulta è necessario rivedere le politiche sociali. Su 5,6 milioni dell'ex piano Maroni, solo 20 mila per l'inclusione scolastica e 240mila per quella lavorativa
Eligio Paoni/Contrasto Gruppo di rom/sinti

MILANO - La Consulta Rom e Sinti di Milano aveva denunciato la deriva criminale in alcuni campi rom. Denunce presentate all'assessorato alla sicurezza del Comune di Milano. "Da tempo la Consulta si è posta il problema di come affrontare il problema della devianza nelle comunità rom e il primo passo è stato quello di non ignorare il problema - scrive in un comunicato stampa -, come dimostrano le denunce che la Consulta stessa ha fatto di situazioni di grave illegalità di cui era a conoscenza". Tra gli otto rom arrestati con l'accusa di aver compiuto 31 assalti a self service dei benzinai, c'è anche Romeo Hudorovic, rappresentante nella Consulta del campo di via Negrotto. L'arresto "è stata una sorpresa dolorosa per chi si impegna a costruire progetti di inclusione sociale per e insieme alle comunità che vivono condizioni di marginalità e rifiuto sociale - si legge nella nota -. Premesso che l’arresto di chi viola la legge ci sembra una cosa normale e necessaria; premesso che gli atti fuori dalla legge hanno oltre tutto una ripercussione negativa su tutta la comunità rom per la strumentalizzazione che se ne fa anche dalla politica e dai mezzi d’informazione (tutti i rom rubano, l’hanno nel dna e da qui il passaggio alla nostalgia per i forni nazisti per molti il passo è breve); crediamo che si debba utilizzare situazioni come questa per fare alcune considerazioni che vadano al di là della ovvia condanna e della necessaria presa di distanza".

Per la Consulta è necessario rivedere le politiche sociali nei confronti dei rom, cercando di investire su scuola e inserimenti lavorativi. "Una politica di inclusione sociale si può fondare soltanto su un percorso concreto di inserimento lavorativo come liberazione dalle condizioni di marginalità, di ricatto, di criminalità per necessità, cosa ben diversa dalla criminalità per scelta che si esercita sia che si viva in un campo sia che si viva in un appartamento. E questo percorso è possibile solo se fatto insieme con le comunità rom, insieme con le associazioni che si occupano di rom non a scopo di lucro o di malaffare, insieme con le amministrazioni che non hanno interesse a mantenere una situazione di marginalità per ragioni di consenso elettorale. È necessario uscire da una logica che guarda più alla sicurezza che all’inclusione e che unisca i due temi. Se a Milano su 5,6 milioni di euro dell’ex piano Maroni se ne destinano in due anni solo 240 mila per l’inclusione lavorativa e 20 mila per l’inclusione scolastica non è facile uscire da una situazione nella quale le giovani generazioni hanno un futuro già segnato, mentre è proprio su queste giovani generazioni che si deve investire per dar loro la speranza di poter scegliere il proprio destino. Se quello di Romeo è segnato, vorremmo che i suoi nipoti possano avere una possibilità di scelta ed è questa la ragione per cui la Consulta Rom e Sinti di Milano è nata e lavora insieme con le comunità, con tutti i rischi che questa scelta comporta e che ci assumiamo consapevolmente perché è l’unica strada percorribile per passare dall’assistenza e dalla devianza all’autonomia e alla responsabilità". (dp)

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