Immigrati. Ban Ki-Moon: non distruggere le navi, sono risorse per i paesi
ROMA - "Distruggere le navi non e' la strada giusta, distruggeremmo le loro risorse. Dobbiamo fermare gli scafisti". Cosi' il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, risponde a una domanda sulla strage di migranti nel Mediterraneo, nella conferenza stampa con i giornalisti al termine della sessione introduttiva del seminario 'Proteggere la terra, nobilitare l'umanita': le dimensioni morali del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile', promosso dalla Pontificia Accademia di Scienze Sociali e ora in corso. I paesi da cui provengono i migranti "basano la loro economia sulla pesca e non possiamo distruggere le loro navi", spiega.
La soluzione piuttosto e' quella di "garantire stabilita' politica per garantire opportunita'- prosegue il segretario generale delle Nazioni Unite- Serve una robusta soluzione di ricerca dei migranti e salvataggio. Lo scorso vertice di Bruxelles ha fatto il primo passo", pero' sottolinea Ban Ki-moon: "Sono necessari corridoi umanitari e mezzi di immigrazione legali".
La missione Ue contro i pirati somali, l'Eu Navfor 'Atalanta', potrebbe essere da esempio per affrontare la crisi libica e la successiva emergenza migranti. Questo in sintesi il pensiero del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, intervenuto oggi al seminario 'Proteggere la terra, nobilitare l'umanita': le dimensioni morali del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile', promosso dalla Pontificia Accademia di Scienze Sociali.
"Ieri con il premier Matteo Renzi- spiega il segretario Onu- abbiamo parlato della posizione dell'Unione europea sulla pirateria delle coste somale. All'epoca l'Unione aveva Atalanta che con una soluzione sia in mare che affrontando la situazione politica ha diminuito la pirateria. In ogni conflitto non c'e' alternativa al dialogo e alla soluzione politica". (DIRE)