24 settembre 2014 ore: 18:49
Immigrazione

Immigrati, definita l'operazione Triton: sarà separata da Mare Nostrum

La data ufficiale è arrivata oggi: primo novembre. Presto un bando per i paesi che avranno 2 settimane per mettere a disposizione le risorse: 3 milioni di euro al mese. Contribuirà anche la Commissione europea
Barcone blu carico di immigrati, sbarchi

BRUXELLES - L’operazione di pattugliamento nel Mediterraneo centrale Triton, conosciuta anche come Frontex Plus, partirà il primo novembre. La data ufficiale è arrivata oggi, dopo che gli esperti dell’agenzia per il controllo delle frontiere si sono incontrati a Roma con le autorità italiane per mettere a punto gli ultimi dettagli del piano operativo.

In una nota della polizia di Stato si sottolinea come Triton - finalizzata alla sorveglianza delle frontiere marittime e al controllo dell’immigrazione irregolare da Libia, Algeria, Tunisia, Egitto e Grecia - resterà nettamente distinta da Mare Nostrum, così come diverse saranno le rispettive aree di pattugliamento. Dalle informazioni di cui si dispone, infatti, Triton, , si fermerà a trenta miglia dalle coste italiane, mentre Mare Nostrum si spinge molto più vicino alla Libia.

“L’operazione Triton è finalizzata, in linea con il mandato dell’Agenzia Frontex, alla sorveglianza delle frontiere esterne, nel rispetto comunque delle norme internazionali  in materia della salvaguardia della vita umana in mare”, si legge nel comunicato stampa della Polizia.

“Frontex, alla stregua di tali intese, provvederà a definire il 'quadro' tecnico, richiedendo agli Stati Membri l’entità del contributo partecipativo all’operazione”, continua la nota.

Gil Arias Fernandez
Gil Arias Fernandez

In altre parole, come spiegato dal direttore esecutivo dell’agenzia, Gill harias Fernandez, verrà presto lanciato un bando ufficiale per cui i ventotto paesi UE e quelli dell’area Schengen avranno un paio di settimane di tempo per mettere a disposizione le risorse tecniche e finanziarie necessarie per lo svolgimento dell’operazione, i cui costi sono stimati essere di poco inferiore ai tre milioni di Euro al mese e alla quale contribuirà a livello di finanziamento anche la Commissione Europea.

Per quanto riguarda i mezzi, a meno di ulteriori aggiunte dell’ultimo minuto, Triton dovrebbe contare su  due aerei, un elicottero, due motonavi, due imbarcazioni leggere e sette team di esperti.

Ma chi si occuperà di salvare vite se Mare Nostrum finirà e se Triton non la rimpiazzerà (Frontex Plus infatti dovrebbe sostituire  l’attuale operazione Hermes, attiva nel Mediterraneo Centrale e appena prolungata di due mesi)? Da Frontex a riguardo non arrivano soluzioni, ma solo l’indicazione che ridurre le aree di pattugliamento dissuaderà gli scafisti dal giocare al risparmio su cibo, acqua e carburante, confidando nei soccorsi della marina militare italiana anche nei pressi delle coste libiche. L’approccio dell’agenzia sembra comunque quello di affrontare il problema solo una volta che si porrà davvero, semmai rivedendo ed estendendo in corsa il piano operativo di Triton e comunque tenendo conto che Frontex non ha, come suo scopo primario, quello di search and rescue. Alla fine della fiera, un po’ un lavarsene le mani, aspettando di vedere cosa deciderà di fare l’Italia con Mare Nostrum. (Maurizio Molinari)

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