Immigrati e nuovi italiani, si insedia il gruppo di lavoro Anmil
Lo scorso 20 novembre si è insediato il nuovo Gruppo di lavoro su “Immigrati e nuovi italiani” Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), che rappresenta l’impegno associativo a stabilire contatti con le diverse comunità straniere con l’obiettivo di favorire, con azioni mirate di informazione, assistenza e estensione della tutela ai lavoratori immigrati vittime di infortunio.
L’iniziativa rientra tra quelle che l’associazione sta portando avanti mediante la costituzione di Gruppi di lavoro composti da iscritti Anmil che, con l’impegno di un obiettivo comune, collaborino attivamente per ottenere risultati nei confronti di alcune tematiche di interesse per la categoria.
La scelta di inaugurare un percorso verso i lavoratori non comunitari si inscrive in un contesto nel quale, seguendo i recenti dati dell’indagine Inapp e Fondazione Brodolini (Fgb) su immigrati e lavoro sommerso, si rileva che il 51% di questi lavora senza contratto e nella più completa inosservanza di norme legislative e relative alla sicurezza sul lavoro.
“Su una platea di oltre duemila lavoratori migranti intervistati, l’indagine Inapp e Fgb ha rilevato che otto intervistati su cento hanno subito infortuni sul lavoro e ad aggravare lo scenario il dato che solo il 57,6% di questi ha richiesto assistenza sanitaria”, sottolinea la neoeletta coordinatrice della Commissione Anmil, Victoria Godovanyuk, arrivata nel nostro Paese dalla Russia nel 2002 e vittima di un infortunio sul lavoro nel campo della ristorazione.
Dietro questi numeri ci sono storie e persone.“La condizione dei lavoratori migranti racconta il doppio standard di diritti e dignità umana che differenzia lavoratori comunitari e non attraverso storie di miseria umana come quella che ha visto protagonista un operaio egiziano di 53 anni abbandonato ferito in un distributore di Grado (Gorizia) dopo essere precipitato da un’impalcatura in un cantiere - racconta commossa Godovanyuk -. Il ricordo nell’apprendere questa terribile vicenda non può che riportare alla tragedia di Satnam Singh a Latina che lo scorso giugno è morto nell’agonia del feroce abbandono del suo caporale a seguito di un infortunio sul lavoro e per la cui ricerca di Giustizia l’ANMIL sta richiedendo la costituzione di parte civile. La Commissione Immigrati Anmil vuole portare la consapevolezza dei diritti del lavoratore in ogni comunità straniera che riusciremo a raggiungere sui territori e vuole portarla in una lingua a loro comprensibile, raccontando le nostre storie di immigrati invalidi del lavoro nel tentativo di scongiurare eventi criminali come questi”, conclude la Coordinatrice ricordando che il 26 novembre è morto a Battipaglia Andrii Chufus, 32 anni, operaio di origine ucraina residente a Eboli, schiacciato da un carrello semovente.