Immigrati e protezione internazionale, decreto assegna più risorse e nuove regole
ROMA – Incrementato il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo incrementato e istituito un nuovo Fondo per le esigenze straordinarie connesse all’afflusso degli stranieri. È quanto prevede il testo del decreto legge 22 agosto 2014, n. 119 (Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell'interno), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 22 agosto e entrato in vigore il giorno successivo. Un testo che, oltre a introdurre misure di finanziamento del sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e dei minori non accompagnati, modifica anche l’iter delle richieste di protezione internazionale.
Il Fondo nazionale le politiche e i servizi dell'asilo, si legge nel testo, è incrementato di oltre 50 milioni per l’anno 2014 (50.850.570 euro) “al fine di favorire l'ampliamento del Sistema di protezione finalizzato all'accoglienza dei richiedenti asilo e alla tutela dei rifugiati e degli stranieri destinatari di altre forme di protezione umanitaria”, spiega il decreto. Sempre lo stesso testo, poi, istituisce un nuovo fondo “al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale”. Un fondo con una dotazione finanziaria di euro 62,7 milioni di euro per l'anno 2014, “la cui ripartizione è effettuata con decreto del Ministro dell'interno, previa intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche tenendo conto delle finalità previste dall'articolo 14-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286”, cioè il Fondo rimpatri istituito presso il Ministero dell'interno e “finalizzato a finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i Paesi di origine ovvero di provenienza”. Il testo pubblicato in GU, inoltre, riporta anche la “riduzione degli obiettivi del patto di stabilità interno per i comuni interessati da flussi migratori”. Secondo il decreto, infatti, nel 2014 per i comuni di Agrigento, Augusta, Caltanissetta, Catania, Lampedusa, Mineo, Palermo, Porto Empedocle, Pozzallo, Ragusa, Siculiana, Siracusa e Trapani, “le spese connesse alla predetta pressione migratoria sono escluse dal patto di stabilità interno” entro certi limiti.
Il testo, spiega l’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) modifica le disposizioni che regolano l’iter delle richieste di protezione internazionale presentate dai cittadini stranieri in Italia, esaminate dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale competente. Le novità riguardano il trasferimento del richiedente asilo e le commissioni territoriali. “Nel caso in cui nel corso della procedura si rende necessario il trasferimento del richiedente ad un centro diverso da quello in cui e’ accolto o trattenuto – spiega l’Asgi -, la competenza all’esame della domanda è assunta dalla commissione nella cui circoscrizione territoriale è collocato il centro di nuova destinazione. Se prima del trasferimento il richiedente ha sostenuto il colloquio, la competenza rimane in capo alla commissione territoriale innanzi alla quale si è svolto il colloquio”. Riguardo le Commissioni territoriali, dal 23 agosto 2014 “sono insediate presso le Prefetture che forniscono il necessario supporto organizzativo e logistico, con il coordinamento del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno – aggiunge l’Asgi sul decreto -. Alle dieci Commissioni oggi presenti (Gorizia, Milano, Roma, Foggia, Siracusa, Crotone, Trapani, Bari, Caserta e Torino) potranno essere aggiunte altre dieci e, in caso di necessità, sarà possibile aumentare il numero delle sezioni fino a raggiungere un massimo di trenta”.