Immigrati, il nuovo direttore di Frontex: "Priorità è salvare vite, ma non possiamo essere gli unici”
BRUXELLES - Il diplomatico francese Fabrice Leggeri, nominato nelle scorse settimane nuovo direttore di Frontex (l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell’UE), ha risposto ieri alle domande degli europarlamentari della Commissione Libertà Civili presentando le priorità del suo mandato, che inizierà ufficialmente da gennaio 2015. Leggeri, che ha lavorato per diciotto anni a Parigi fra i ministeri dell’Interno, degli Esteri e della Difesa e che è stato per tre anni esperto francese nella Commissione UE e per due anni inviato in missione diplomatica in Corea, ha sottolineato come il rispetto dei diritti umani, così come previsto dalla carta ue sui diritti fondamentali, sarà la sua bussola nella gestione di Frontex.
Essendo stato fra coloro i quali hanno contribuito a far nascere l’agenzia, Leggeri - che sostituirà l’attuale direttore, lo spagnolo Arias Fernandez - ha ribadito come il compito di Frontex negli anni a venire sarà promuovere la solidarietà fra gli Stati membri, soprattutto nei confronti dei paesi più esposti ai flussi migratori.
“Il fronte caldo - ha dichiarato - è la frontiera Sud dell’Europa, quindi il Mediterraneo, ma, pur concentrando gli sforzi su questa linea di confine, non dobbiamo dimenticarci le frontiere terrestri a est e il versante del Mar Nero. Quello che cercherò di promuovere, col sostegno degli Stati membri, è un sistema europeo di guardie di frontiera”, ha aggiunto poi, ribadendo che comunque un ruolo maggiore di Frontex non significherà mai meno responsabilità per i singoli paesi.
“Importante sarà anche la cooperazione di Frontex con le altre agenzie come la Fra (agenzia per i diritti fondamentali) o l’ufficio europeo per l’asilo Easo”, ha spiegato poi Leggeri.
Rispondendo alle domande degli eurodeputati su Triton e Mare Nostrum, il nuovo direttore di Frontex è stato molto vago: “So che il mandato delle due operazioni è diverso, so che i fondi sono diversi, ma per darvi informazioni più precise vorrei aspettare di assumere ufficialmente il ruolo di direttore dell’agenzia”, ha risposto.
Tornando alla questione diritti fondamentali, Leggeri ha spiegato come la presenza, da qualche anno, all’interno di Frontex, di una persona preposta a farli rispettare (in termini tecnici chiamato Fundamental Rights’ Commissioner), ha portato a una situazione in cui non si rilevano sistematiche violazioni di tali diritti. “Dovremo però adoperarci affinché anche i singoli casi di violazioni vengano accuratamente riportati e soprattutto evitati”, ha sottolineato.
Infine sul bilancio, il nuovo direttore anche qui ha glissato non volendo dare cifre precise dei bisogni futuri dell’agenzia, ma ha dichiarato di voler spostare le risorse più sul versante operativo e del core business di Frontex e meno sulla gestione amministrativa. D’altro lato, però, Frontex può aiutare gli Stati membri a utilizzare meglio i fondi come quello specifico sull’asilo. “Frontex - ha concluso Leggeri - è solo un pezzo del puzzle della risposta europea ai problemi posti dall’immigrazione irregolare. Salvare vite umane resta una nostra priorità, ma non possiamo essere gli unici a fare tutto”. Maurizio Molinari