Immigrati, in Emilia Romagna e Italia "ingressi a numero chiuso"
BOLOGNA - Ingressi a numero chiuso per gli immigrati in Italia e in Emilia-Romagna. A proporlo è l'ex deputato Tommaso Foti, candidato Fdi alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna, impegnato in un'iniziativa elettorale al mercato di Piacenza.
"Qui non è questione di razzismo ma semplicemente di realismo - sostiene Foti in una nota - non è più tempo della politica delle cicale".
I cittadini stranieri in Emilia-Romagna rappresentano il 13% della popolazione, ma "sono assegnatari del 50% degli alloggi sociali e di altri servizi come asili nido e materne". Per questo sostiene il candidato di Fratelli d'Italia, "è necessario introdurre il numero chiuso sia per l'accesso ai servizi sia per l'ingresso degli stranieri sul territorio nazionale. Altrimenti la minoranza della popolazione immigrata finirà per godere della gran parte dei servizi regionali e comunali: noi paghiamo e gli stranieri godono".
Foti assicura poi il suo impegno perché le normative non permettano che "le sedi delle associazioni islamiche siano trasformate in moschee occulte". Di immigrazione parla anche il candidato bolognese di Forza Italia, Michele Facci, che insieme al capogruppo azzurro a Imola, Simone Carapia, attacca per la decisione di allestire una struttura a Imola per l'accoglienza di 30 profughi. "Quello che accade a Imola, con le istituzioni che in fretta e furia devono trovare risposte a una situazione sempre più insostenibile, si sta replicando in tutta la provincia e in tutta la Regione - afferma Facci - è ora di dire basta al solidarismo peloso, alla politica indiscriminata delle porte aperte: si rischia di scatenare una guerra tra poveri". Forza Italia è allarmata anche per il rischio Ebola. "Dalla Regione nessuna notizia su profilassi e metodi di prevenzione messi in campo per i profughi che arrivano", attacca Facci.