Immigrati, ''spese per minori soli fuori da patto di stabilità''
Bologna - Escludere le spese per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (ragazzini che arrivano in Italia sui barconi o nascosti sotto i camion) dai vincoli del Patto di stabilita'. O almeno una parte di queste spese. E' la proposta lanciata ieri a Bologna da Gian Luca Galletti, sottosegretario all'Istruzione, alla presentazione del libro di "Cercare un futuro lontano da casa", scritto da Giancarlo Rigon psichiatra e neuropsichiatra infantile, e P.Giovanni Mengoli, religioso dehoniano presidente della coop Elios di Bologna (gruppo Ceis). Il libro racconta 10 storie di ragazzi arrivati dalla Somalia, dall'Afghanistan, dal Marocco... E Romano Prodi ne ha parlato cosi': "Nelle pagine di questo breve ma straordinario libro leggiamo le impronte delle tragedie del mondo contemporaneo impresse nel corpo e nell'anima degli adolescenti fuggiti dai paesi dove l'umanita' e' piu' a rischio".
Accogliere i minori stranieri non accompagnati in Italia non e' facile: in poco tempo devono imparare a padroneggiare l'italiano, un mestiere, la capacita' di integrarsi; e di corsa: il compleanno dei 18 anni, altrimenti, rischia di regalare la 'patente' di clandestinita'. Decisiva e' dunque la rete di accoglienza e il ruolo degli educatori. Bologna, con servizi ad hoc, ha creato una rete per questi ragazzi "forti e fragili" insieme. Ma la carenza di risorse puo' compromettere gli sforzi: "C'e' la tentazione delle Istituzioni- ammette Amelia Frascaroli, assessore al Welfare del Comune di Bologna- di vedere le persone dentro a macroproblemi che non si riesce ad affrontare per mancanza di soldi. E si dice: 'Questo non lo possiamo piu' fare', cosi' non ci riguarda piu'. Si crea cosi' un respingimento vero e proprio". Ovviamente si cerca di non farlo, ma Galletti viene comunque in aiuto con la sua proposta.
Secondo il sottosegretario non si puo' continuare a garantire l'accoglienza "nell'emergenza": servono integrazione tra i ministeri coinvolti e programmazione, dunque certezza di fondi. E "se c'e' una spesa che meriterebbe l'esclusione dal patto di stabilita' e' proprio questa, per ragioni sociali ma anche tecniche: non e' distribuita omogeneamente su tutti i territori", pesa su alcuni Comuni e qui sta la 'ragione' tecnica per chiedere che non sottostia a vincoli validi in tutt'Italia. Frascaroli prende la palla al balzo: "Ne parlo subito al sindaco, anche se stiamo chiedendo di non ottemperare al patto per talmente tante cose che forse dovremo riflettere su questo patto. I soldi in questione non sono tanti e anche per questo- aggiunge- mi stupisce che non siano in finanziaria". Con un messaggio inviato ai partecipanti dell'incontro, infatti, la deputata Pd Sandra Zampa ha segnalato il problema dell'assenza di stanziamenti per il 2014 per i minori stranieri non accompagnati, aggiungendo: "I Comuni da soli non ce la fanno".
Palazzo D'Accursio, spiega Frascaroli, sta studiando una revisione del sistema di accoglienza e che questo funzioni e' decisivo: "Curare l'accoglienza", segnalano Rigon e Mengoli, e' fondamentale perche' le fragilita' non diventino patologie e gli insuccessi non portino alla delinquenza; "e' ridare a questi ragazzi l'adolescenza che non hanno avuto e non hanno nemmeno da noi. E la logica della spesa non puo' essere l'unica cosa in base a cui si organizza la risposta: servono risorse e non legate all'emergenza, senno' non si organizza neppure cio' di cui c'e' minimamente bisogno. Garantendo corridoi di transito a questi ragazzi, impegno e rispetto anche economico", perche' i loro diritti non restino sulla carta, l'aiutarli "avere successo".
Peraltro anche la crisi ci si e' messa a complicare le cose: riducendo il numero di imprese che possono accogliere i ragazzi in tirocinii formativi che spesso diventano contratti stabili. Ad ogni modo, come si legge nel libro (che il 19 dicembre sara' presentato alla Camera), ci sono anche parecchie storie a lieto fine. "E' interessante, ma anche educativo", dice Galletti proponendo di discutere con l'Ufficio scolastico regionale la possibilita' di portarlo nelle scuole: bisogna "conoscere per conoscersi e penso che dobbiamo fare capire agli studenti italiani che queste storie esistono, far conoscere perche' si conoscano tra loro". Di qui l'idea di una 'sperimentazione' da proporre "nelle scuole di Bologna e provincia". Mengoli e' pronto a raccogliere la sfida.
Piu' difficile aiutare i minori stranieri non accompagnati creando per loro una procedura che conceda la cittadinanza, come suggerito dal pubblico durante l'incontro: "Non abbiamo lo ius soli per chi nasce qui, figuarsi per chi arriva. La cittadinanza a questi minori e' una cosa lontanissima", commenta Frascaroli. Ad ogni modo, ben venga la sollecitazione del libro, "oggi come non mai serve ripartire dagli ultimi come misura di tutte le cose e le vicende di questi ragazzi lo dimostrano. Aiutano a riconnettere le istituzioni alle storie, fanno interrogare le amministrazioni. I minori stranieri non accompagnati sono la maggiore delle fragilita' e su questo come Comune abbiamo avviato un percorso, assieme alle comunita', per migliorare il sistema".
(DIRE)