Immigrati, stabili le rimesse dall'Ue. Quasi 39 miliardi nel 2012
BRUXELLES - Eurostat, l’istituto di statistiche della Commissione europea, ha reso noti oggi gli ultimi dati relativi ai trasferimenti di fondi da parte dei migranti nell’Unione europea. Secondo Eurostat, i fondi trasferiti dai migranti nel loro ex paese di residenza (tecnicamente definiti come “rimesse dei lavoratori espatriati”) ammontano complessivamente a 38,8 miliari di euro di euro nell’anno 2012. Queste cifre comprendono sia gli spostamenti di denaro tra paesi dell’Unione europea (intra-Ue), sia quelli da un paese Ue verso altri paesi non comunitari (extra-Ue).
Come precisa lo stesso istituto Eurostat, i dati sulle rimesse sono molto difficili da quantificare, in quanto si riferiscono a molte transazioni di piccole dimensioni attraverso una molteplicità di canali, a volte informali o illegali. Nel quadro delle rilevazioni statistiche della bilancia dei pagamenti, le rimesse dei lavoratori espatriati comprendono i trasferimenti correnti (in denaro o in natura) da parte dei migranti che vivono e lavorano in uno Stato membro verso altre persone residenti nei paesi dove i migranti hanno precedentemente vissuto. Le persone che lavorano e vivono in un altro paese per meno di un anno non sono considerati come “espatriati”, ma semplicemente come “non residenti”; le loro transazioni sono quindi registrate nelle statistiche della bilancia dei pagamenti sotto la voce "redditi da lavoro dipendente".
Così definiti, i trasferimenti dei lavoratori espatriati sono rimasti stabili rispetto all’anno precedente (erano 39 miliardi nel 2011) e sono invece raddoppiati rispetto al 2004 (19,4 miliardi di euro). L'aumento delle rimesse è dovuto principalmente ad una forte crescita dei flussi extra-Ue, che dagli 11,5 miliardi di euro del 2004 sono passati a 28,4 miliardi di euro nel 2012. I flussi extra-Ue, che rappresentano i tre quarti dei flussi totali, sono aumentati quindi del 146% rispetto al 2004. Nello stesso arco di tempo, i flussi intra-Ue sono aumentati del 35%. Di conseguenza, la quota delle rimesse extra-Ue sul totale delle rimesse è passata dal 59% nel 2004 al 73% nel 2011.
Oltre 80% delle rimesse dei lavoratori espatriati proviene da cinque paesi: Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e Germania. Ma la geografia sta cambiando: i flussi dalla Francia sono infatti aumentati del 155% in 5 anni, quelli dall'Italia sono aumentati del 13%, mentre quelli dalla Germania sono calati del 22%. (Carlo Caldarini)