6 ottobre 2009 ore: 16:01
Società

Immigrazione e media: la Fnsi richiama al rispetto della Carta di Roma

Natale: “Presto presenteremo i risultati del lavoro dell’Osservatorio su informazione e immigrazione”. Trasatti (Redattore Sociale): “Esiste un problema sia di numeri sia dell’uso che la stampa fa di questi dati”
ROMA – Un richiamo alla deontologia professionale dei giornalisti, nonché alla Carta di Roma, anche quando giornali e tv parlano di immigrazione. Roberto Natale, presidente della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana), e Stefano Trasatti, direttore dell’agenzia di stampa Redattore Sociale - intervenuti oggi a Roma durante la presentazione della ricerca “La criminalità degli immigrati: dati, interpretazioni e pregiudizi” realizzata da Caritas/Migrantes - hanno tirato le orecchie alla categoria a cui appartengono. “Tra i dati reali e il modo in cui i media comunicano la questione immigrazione c’è uno scarto di cui siamo tutti responsabili”, ha detto Natale facendo l’esempio dello stupro nel parco della Caffarella a Roma e della strage di Erba. “Spesso assistiamo a un pestaggio mediatico che non solo viola alcuni principi giuridici, come ad esempio la presunzione d’innocenza fino a prova contraria, ma che insegue quell’imprenditoria della paura” che va tanto di moda. “Abbiamo riscontrato sia un problema di numeri sia un problema legato all’uso che la stampa fa di questi dati”, ha detto Trasatti, la cui agenzia di stampa è stata promotrice della ricerca.
 
Il presidente della Federazione nazionale della stampa ha poi richiamato i giornalisti al “rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati” e all’uso dei “termini appropriati contenuti nella Carta di Roma”, ossia il Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti elaborato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e dalla stessa Fnsi e condividendo le preoccupazioni dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in materia di informazione su questi argomenti. “Dalla Carta di Roma sono nati un’attenzione verso le nuove leve, tanto che il documento è diventato oggetto di studio sia nelle scuole di giornalismo italiane sia all’esame di Stato per accedere alla professione, e un osservatorio nazionale sull’informazione che presto presenterà i risultati del proprio lavoro”, ha spiegato Natale. Un argomento come quello del rapporto tra criminalità e immigrazione “poteva tranquillamente essere tra quelli sollevati il 3 ottobre alla manifestazione per la libertà d’informazione. Quella di sabato scorso non è stata solo una manifestazione di categoria”: a scendere in piazza è stata anche “quella parte della società civile convinta che se si mette in circolo un’informazione avvelenata si inquina tutto il dibattito collettivo”, ha concluso il presidente della Federazione nazionale della stampa. (mt)
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