26 ottobre 2017 ore: 17:37
Immigrazione

Immigrazione, nelle Marche stranieri in calo. Fermo provincia con più presenze

Presentato stamattina ad Ancona il Dossier statistico immigrazione 2017, realizzato da Idos e Confronti in collaborazione con Unar. La più numerosa è la comunità romena, in calo le nascite. Emerso un contesto regionale è estremamente fluido, soggetto a continue modifiche

ANCONA - Sono sempre meno gli stranieri nel territorio marchigiano. E’ quanto si evince dal Dossier statistico immigrazione 2017, realizzato da Idos e Confronti in collaborazione con Unar (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) e presentato oggi nella sede della Regione Marche ad Ancona. Secondo i dati alla fine del 2016 erano 136.199 gli stranieri presenti nelle Marche, in calo sotto il 9% per la prima volta dal 2011 (media nazionale 8,3% ). Il numero è sceso anche per l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di oltre 8mila persone. In calo anche le nascite dei bambini stranieri. Per quanto riguarda le nazionalità, per ben oltre la metà sono soprattutto europee con prevalenza di romeni mentre è scesa la presenza di cittadini albanesi. Seguono per numero di presenze gli asiatici, in prevalenza cinesi. Gli africani sono meno del 20%, (marocchini in maggioranza) e gli americani poco più del 7%. Percentualmente, la provincia con più stranieri è Fermo, ma per il numero assoluto è in testa Ancona con 43.350 persone. Gli stranieri titolari di permesso di soggiorno sono ugualmente in maggioranza europei. A livello economico anche questa parte della popolazione ha risentito del calo dell’occupazione, specie nei settori costruzioni, servizi ricettivi e commercio. Se diminuiscono i dipendenti, aumentano gli imprenditori stranieri, soprattutto nel maceratese. Infine, nel 2016, rifugiati e richiedenti asilo sono stati nelle Marche 4.683 (3 ogni mille abitanti della regione).

Il contesto regionale che emerge dal dossier immigrazione è estremamente fluido, soggetto a continue modifiche e dove gli immigrati e i loro figli assumono una rilevanza sempre maggiore dal punto di vista demografico, economico, occupazionale e socio-culturale. Nel corso della presentazione stamani è emerso l’invito da parte dei relatori a “guardare all’immigrazione come a uno dei fattori chiave dello sviluppo umano, sociale, demografico ed economico non solo dei Paesi del Sud del mondo ma anche per i Paesi di destinazione”.

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