Immigrazione, uno straniero su dieci non si cura per motivi economici
MILANO – Un extracomunitario su dieci non accede alle cure mediche perché costano troppo. È quanto emerge da una rielaborazione dei dati Istat fatta dalla Fondazione Ismu. Il fenomeno coinvolge anche il 7 per cento degli italiani e il 70 per cento di loro afferma di non accedere alle cure per motivi economici. Le liste d'attesa troppo lunghe sono un ostacolo per i comunitari (14 per cento) ma non per gli extracomunitari (2,6 per cento). Gli stranieri non si rivolgono nemmeno al dentista, per quanto spesso ne abbiano bisogno: accade al 18,5 per cento degli extracomunitari, che in nove casi su dieci rinunciano per i costi proibitivi delle visite.
Per i 294 mila stranieri senza permesso di soggiorno che si trovano in Italia (una fetta che pesa per il 6 per cento sul totale degli stranieri) l'accesso alle cure mediche è un'impresa: secondo la ricerca il costo medio dei ricoveri pediatrici per una famiglia irregolare costa il 70 per cento in più che ad una italiana (il dato è ripreso dall'Osservatorio regionale sulle disuguaglianze in salute della Regione Marche). Quest'ostacolo alle cure potrebbe avere ripercussioni negative, come la diffusione di malattie. Anche perché gli immigrati irregolari non hanno fiducia nel sistema sanitarie i trattamenti ricevuti sono molto differenti a seconda delle regioni. L'Accordo Stato -Regione del 20 dicembre 2012 indicava un comportamento unico, ma nei fatti non è stato rispettato da tutti gli enti regionali.
Il settore sanitario conferma il dato più importante che emerge dal diciannovesimo rapporto Ismu: italiani e stranieri si stanno progressivamente avvicinando nei comportamenti. L'immigrazione è ormai un fenomeno stabile per la società italiana. Così sbiadiscono le differenze tra donne italiane e straniere in tema maternità. Per quanto le straniere lo diventino in media 4 anni prima delle italiane (28 anni contro 32), la differenza sul numero dei figli è ridotta all'osso: 2,04 in media per le straniere, 1,39 in media per le italiane. Resta accentuata invece una distinzione geografica: i figli delle famiglie straniere nascono al Centro-Nord: il 58 per cento delle circa 60 mila nascite di figli di immigrati si concentrano in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, con l'aggiunta del Lazio. Certo, gli stranieri godono ancora di una salute migliore rispetto agli italiani: solo il 15 per cento, sommando comunitari ed extracomunitari, dice di soffrire di malattie croniche, contro il 27 degli italiani. (lb)