11 luglio 2017 ore: 14:35
Non profit

Impresa sociale, Bobba: "Nella riforma tutti gli strumenti per l'innovazione"

Secondo l’XI rapporto dell’Osservatorio Isnet, il 64% delle imprese sociali non conosce gli strumenti di capitalizzazione introdotte dalla riforma del terzo settore. Il sottosegretario Bobba: "Le imprese che vorranno reinvestire i propri utili saranno defiscalizzate"
Luigi Bobba

ROMA - “L’impresa sociale è in salute e questo è un dato che ci incoraggia”. Luigi Bobba, sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha partecipato questa mattina alla presentazione dell’XI rapporto dell’Osservatorio sull’Impresa sociale. Secondo la ricerca, il 42% delle imprese sociali ha incrementato il proprio volume di attività (più 8,4% rispetto al 2016) ma il 70% non ha raggiunto gli obiettivi di innovazione. “I dati dimostrano che ci sono soggetti che vogliono innovarsi. La riforma del terzo settore ha l’obiettivo di creare un ecosistema per lo sviluppo innovativo. Le imprese che vorranno reinvestire i propri utili saranno defiscalizzate. Purtroppo però il rapporto ci dice che il 64% degli intervistati non conosce gli strumenti di capitalizzazione che la legge ha messo in campo: crowfunding, social lending, social bond. Non basta fare le norme. Dobbiamo fare in modo che norme e realtà si incontrino. La legge è un modo per dare alle imprese un dna innovativo”. “Entro fine luglio”, ha continuato Bobbia, “il fondo di garanzia per accesso agevolato sarà aperto alle imprese sociali”. 

La ricerca è stata condotta con il supporto della Banca Etica. “Siamo nati 18 anni fa per finanziare il terzo settore”, ha detto Alessandro Messina, direttore generale Banca Etica. “Oggi il mercato bancario è diverso. Si fa fatica a seguire i cambiamenti. Questa riforma ha il merito di dare organicità alle regole e di fare chiarezza. Permette di costruire un approccio più coerente. Abbiamo però bisogno di una crescita culturale e di accompagnare le imprese sociali in questo percorso”.  

Presente all’iniziativa anche Giuseppe Guerini Portavoce Alleanza Cooperative italiane: “La cooperazione sociale e l’impresa sociale nascono avendo una vocazione innovativa. L’84% degli intervistati dicono di non avere i soldi per innovare, eppure sono cresciuti dell’8% rispetto all’anno precedente. Basta lamentarsi di non avere risorse. Abbiamo bisogno di un cambio di mentalità. La poco innovazione di questi anni deriva dalla mancanza di diversità del settore. Se non siamo un ecosistema non si cresce. L’innovazione non è un processo solitario. L’arrivo della riforma è una sfida per le cooperative, le porta a fare i conti con le proprie origini. Bisogna tornare a investire in termini di cultura per aiutare gli operatori sociali. Serve coraggio ma è anche fondamentale migliorare gli strumenti attraverso cui raccontiamo quello che facciamo e verifichiamo in prima persona l’efficacia del nostro lavoro”. 

Per Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato. “Non basta la riforma del terzo settore: per innovare abbiamo bisogno di fare comunità e di ricompattare la nostra la solidarietà. Abbiamo bisogno di contaminazioni positive”.

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