In 196 sbarcano a Marina di Carrara, la Regione Toscana punta il dito contro il governono
FIRENZE - Sono 196 i migranti arrivati stamattina a Marina di Carrara con la nave dell'ong Open Arms: 80 saranno accolti in strutture toscane, 71 raggiungeranno il Piemonte mentre una trentina prenderanno la via dell'Umbria. Si tratta del sesto sbarco in porto dall'inizio dell'anno, come ricorda la Regione Toscana facendo il punto della situazione. Lo fa puntando il dito contro il governo, visto che poco dopo l'attracco è l'assessora regionale alla Protezione civile, Monia Monni, a piazzare il colpo: l'esecutivo Meloni "sta dimostrando la sua incapacità a costruire un modello di accoglienza vero, scaricando le criticità di gestione sui territori ed i Comuni. Prima Salvini, da ministro degli Interni, ora Piantedosi, hanno destrutturato il modello dell'accoglienza diffusa, togliendo risorse ed emarginando quel terzo settore che sa fare accoglienza". Monni, quindi, torna sull'intesa Regioni-Stato, quella che la Toscana continua a non firmare: "Che la sottoscrizione dell'intesa non contribuisca a risolvere il problema lo dimostra il fatto che tutto il Paese vive le stesse difficoltà, a partire dal Veneto come si capisce bene dalle parole dure del presidente Zaia e di tanti sindaci di destra. Per costruire un modello di accoglienza servono risorse e serve un'idea di come fare, cosa che questo Governo evidentemente non ha".
Sul punto interviene anche l'assessora regionale al Sociale, Serena Spinelli, anche lei impegnata in prima persona insieme a Monni nella gestione degli sbarchi: "La situazione è complessa perché viene volutamente resa più complicata da un sistema che si sta avvitando su se stesso rendendo le cose difficili alle comunità che devono accogliere. Molte realtà del nostro terzo settore non riescono a inserirsi, perché gli importi dei bandi sono troppo bassi".
Quello che prevede il decreto Cutro, "che mi spiace anche chiamare così visto la tragedia a cui si associa, esclude in sostanza il supporto legale, psicologico e quello linguistico, lasciando in pratica solo vitto e alloggio e finendo per allontanarsi molto dai principi dell'inclusione e dell'accoglienza". Detto questo "desidero comunque ringraziare tutto il nostro sistema per il lavoro, coordinato dalle prefetture: il terzo settore tutto, il sistema socio-sanitario e dell'assistenza, i Comuni che hanno la maggior parte del carico addosso. È grazie a loro se la Toscana riesce a rispondere con adeguatezza e con preparazione". (DIRE)