In Campania sono quasi 30 mila le imprese guidate da immigrati
NAPOLI - In Campania alla fine del 2013 le imprese condotte da immigrati sono 29.912 (il 5,3% del totale regionale e il 6,0% di tutte le imprese a conduzione immigrata in Italia), guidate da donne nel 27,2% dei casi. Lo dice il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2014. Il rapporto curato da Idos in collaborazione con la CNA e il Money Gramm, analizza l’imprenditorialità immigrata a tre diversi livelli (europeo, nazionale e territoriale) e propone al riguardo i dati aggiornati all’inizio del 2014, con molteplici approfondimenti che consentono di individuare lo specifico apporto degli immigrati al panorama imprenditoriale italiano e le possibili prospettive.
Nell’UE a 28, secondo le statistiche Eurostat (parziali in quanto non inclusive, ad esempio, del settore agricolo e a base campionaria), sono 30,5 milioni gli imprenditori (1 ogni 7 occupati, per il 70% maschi), di cui circa 4,9 milioni in Italia (quasi un milione in più rispetto alla Germania). In Campania alla fine del 2013 le imprese registrate negli elenchi camerali sono, nel complesso, 561.732 (il 9,3% del totale nazionale), per oltre un quarto gestite da donne (26,6%). Tra queste, quelle condotte da immigrati sono 29.912 (il 5,3% del totale regionale e il 6% di tutte le imprese a conduzione immigrata in Italia), guidate da donne nel 27,2% dei casi. La provincia di Napoli, da sola, ne raccoglie i due quinti (40,2%), seguita da Caserta (26,0%), Salerno (21,1%), Avellino (7,9%) e Benevento (4,7%). Si tratta in larga maggioranza di imprese individuali, nella misura dell’87,3% del totale, un valore notevolmente più alto della media nazionale (80,6%) e che raggiunge il 92,2% nell’area di Caserta.
Il principale comparto di attività è senza dubbio il commercio, che raccoglie quasi i tre quarti di tutte le attività imprenditoriali a guida immigrata della Regione (73,7%), seguito dalle costruzioni (5,2%), l’agricoltura (4,1%), le attività manifatturiere (3,7%%) e le attività di alloggio e di ristorazione (3,0%).
Tra il 2011 e il 2013, a fronte di una sostanziale stagnazione dell’imprenditoria autoctona (+0,0%), le imprese a conduzione immigrata sono aumentate complessivamente di 4.733 unità (+10,8%), in prevalenza nelle province di Napoli e di Caserta e, quanto ai comparti di attività, nel commercio (nonché in edilizia nel caso del casertano).
Quanto ai principali Paesi di origine degli immigrati imprenditori in Campania, tra i titolari di imprese individuali si segnalano quelli provenienti dal Marocco (5.965 imprese) e dalla Cina (2.664). Anche la Commissione Europea, nel piano d’azione Imprenditorialità 2020, ha attribuito a questi operatori un ruolo importante per il rilancio dell’Unione. Purtroppo, la comprensibile attenzione agli investitori esteri (in Italia sono meno di mille l’anno i visti d’ingresso concessi pertale motivo) non deve indurre a trascurare gli immigrati che continuano a passare dal lavoro dipendente a quello autonomo-imprenditoriale e che possono fare dell’Italia il Paese europeo leader per numero di imprenditori nati all’estero. (www.napolicittasociale.it)