11 maggio 2016 ore: 13:52
Immigrazione

In Francia apre “Thot”, scuola di francese per richiedenti asilo e rifugiati

Nel 2015 Judith Aquien ha messo in stand by il lavoro per aiutare i migranti arrivati a Parigi. È nata così la scuola che dà loro un diploma di francese. L’associazione è finanziata con il crowdfunding: a oggi sono stati raccolti più di 41 mila euro che permetteranno di far partire 2 classi con 20 studenti
Thot, scuola di francese per richiedenti asilo

ROMA - Nel 2015 Judith Aquien, creatrice di siti Internet e autrice di libri, ha deciso di mettere in stand by la sua carriera per aiutare i rifugiati che avevano occupato il vecchio liceo Jean Quarré nel 19esimo arrondissement di Parigi. Scioccata per le condizioni in cui vivevano e la mancanza di una soluzione per farli uscire da là – il Comune li lasciava vivere lì ma non dava loro nessun aiuto – Judith Aquien ha deciso di fare qualcosa, con l’aiuto di altri cittadini. “Mi sono detta che la soluzione era quella di creare una struttura simile a quella di una scuola”, racconta a chEEK magazine. Tutti i rifugiati e i richiedenti asilo incontrati, infatti, nonostante la provenienza e il background diverso, le facevano la stessa domanda “dove posso imparare il francese?”. Così insieme a Heloïse Nio e a Jennifer Leblong, Judith Aquien ha creato il progetto Thot: una scuola di francese per rifugiati e richiedenti asilo che dà loro un diploma che riconosce il livello di conoscenza della lingua. Il nome della scuola è quello di Thot, il dio egizio della conoscenza e creatore della scrittura, la cui missione era la diffusione del sapere. “Allo stesso modo – si legge sul sito dell’associazione – la nostra missione è dare la possibilità a tutte le persone di sviluppare il proprio potenziale qui in Francia, attraverso l’apprendimento della lingua”.

- L’associazione è gestita da volontari (solo gli insegnanti sono pagati) ed è finanziata con il crowdfunding su Ulule: il primo step era arrivare a 22.500 euro per far partire una classe per 10 studenti, a oggi ne sono stati raccolti 41.993 per due classi (al via tra maggio e giugno) per 20 persone. Il prossimo step è 47 mila euro con cui potranno partire 3 corsi. I corsi durano 4 mesi (160 ore), tempo necessario per passare da un livello a quello successivo. Le lezioni si tengono la sera o nei weekend e sono strutturate in base alle esigenze e al livello degli studenti. Per quanto possibile la scuola cerca di assumere insegnanti che parlino anche la lingua degli studenti (arabo, farsi, pashtun, ecc.) per facilitare la transizione da una lingua all’altra. I volontari dell’associazione fanno da tutor agli studenti, propongono attività culturali, giochi, conversazioni. A loro viene chiesta la disponibilità di 2 ore alla settimana per 4 mesi. Al termine del corso gli studenti dovranno superare un esame scritto e uno orale. La scuola è aperta a tutti gli status, “rifugiati, richidenti asilo, Dublinanti e chiunque altro è il benvenuto”, scrivono le fondatrici. (lp)

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