In Italia 18 mila minori stranieri soli. "Fate domanda per diventarne tutori"
Foto: Save the Children Italia
BOLOGNA - In Italia ci sono quasi 18 mila minori stranieri soli (il dato esatto è 17.864). Hanno in media 16/17 anni. Sono soprattutto maschi e arrivano da Gambia, Guinea, Egitto, Albania e Nigeria. Le ragazze sono 1.209, sono un po’ più giovani e provengono in gran parte dalla Nigeria. Per accompagnare questi ragazzi nel percorso di accoglienza e verso la maggiore età, la Legge 47/2017 che contiene “Disposizioni in materia di misure di protezione per minori stranieri non accompagnati (approvata ad aprile ed entrata in vigore lo scorso 6 maggio) prevede all’articolo 11 l’istituzione presso i Tribunali per i minori di elenchi di tutori volontari disponibili ad assumerne la tutela. “L’abbiamo chiamata ‘cittadinanza attiva’ o ‘genitorialità sociale’ – spiega Filomena Albano, Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza – Ora l’aupicio è che arrivino le domande”.
-I 90 giorni per l’istituzione dell’elenco dei tutori presso i Tribunali per i minori scadevano il 6 agosto. Qual è la situazione? Friuli Venezia Giulia, Basilicata (dove esiste già un elenco di tutori), Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria, Provincia autonoma di Bolzano hanno pubblicato il bando per la selezione dei tutori volontari tramite i Garanti regionali. In Abruzzo, Molise, Toscana e Sardegna in cui il Garante non è presente, è stato l’ufficio del Garante nazionale a occuparsi della pubblicazione del bando. Mentre per la Valle d’Aosta, anch’essa senza Garante, è stata prevista una delega al Piemonte (che ha pubblicato il bando), anche perché il Tribunale dei minori di riferimento è quello di Torino. Nella Provincia autonoma di Trento un elenco di tutori volontari esiste già dal 2015: istituito da Garante dei minori in base a una legge provinciale ha già portato a 78 nomine di tutori. I volontari di questo elenco sono stati formati anche per i minori stranieri soli e quindi Garante, Tribunale dei minori di Trento e Tribunali ordinari di Trento e Rovereto hanno firmato un Protocollo di intesa ex Legge 47. In Puglia (dove esiste già un elenco di tutori volontari), come si legge sul sito del Garante dei minori, “è in corso un approfondimento tra Regione e Autorità giudiziarie per cercare misure efficaci per garantire ogni forma di tutela ai minori stranieri non accompagnati al termine del quale l’Ufficio del Garante avvierà il bando per la formazione dei tutori volontari”. In Veneto è stato sottoscritto il Protocollo di intesa tra Garante dei diritti della persona e la presidente del Tribunale per i minori di Venezia per facilitare la nomina dei tutori per i minori stranieri non accompagnati “con le procedure già collaudate da parte del Garante regionale”. In Sicilia l’elenco dei tutori esiste già e si tratterà di firmare un’intesa tra Garante e Tribunale in base alla legge 47. In Emilia-Romagna, i Comuni di Bologna, Reggio Emilia e Ferrara hanno i tutori volontari già dal 2013: nel 2016 sono state formate 40 persone e sono 15 le tutele attive.
Il tutore volontario assume la rappresentanza giuridica del minore, si fa carico dei suoi problemi, è interprete dei suoi bisogni e garante dei suoi diritti. Non è prevista la presa in carico domiciliare ed economica. Si occupa, ad esempio, di pratiche amministrative (come quelle per il permesso di soggiorno), valuta se presentare domanda di asilo o protezione internazionale e se sono necessarie prestazioni sanitarie urgenti, segue il minore nei percorsi formativi e di studio. “Il tutore dovrà prendersi cura del minore e avrà la funzione di guida”, aggiunge Albano. Per assumere questo ruolo sarà necessario un percorso di formazione. Alcune Regioni hanno già previsto corsi, ad esempio la Campania che ha già un calendario a partire dal 18 settembre, e le Marche in cui sono previste 6 giornate formative a partire dal 29 settembre (le domande vanno presentate entro l’11 settembre). In Lazio al 18 luglio erano già 55 le domande ricevute dall’Ufficio del Garante per partecipare al corso per tutori volontari che partirà a settembre. La durata della funzione del tutore è legata all’età del ragazzo: “Le persone vengono inserite nell’elenco istituito presso il Tribunale dei minori da cui il giudice può attingere per nominare i tutori – spiega Albano – Una persona può smettere di essere tutore per un ragazzo al raggiungimento della maggiore età e diventarlo per un altro minore”. Una criticità segnalata dalla Garante rispetto agli elenchi dei tutori è relativa al fatto che sono istituiti presso i Tribunali per i minori ma la nomina è di competenza dei Tribunali ordinari, “sarà dunque necessaria un’attività di raccordo”.
“Siamo contenti che da parte dei media ci sia attenzione su questo tema perché la riuscita dipende dalla risposta delle persone – conclude la Garante – Credo che avremo il polso della situazione in autunno”. (lp)