In Italia 6,6 milioni di volontari: un libro aiuta a classificare il loro impegno
Fonte: Volontari e attività volontarie in Italia. Antecedenti, impatti, esplorazioni (Il Mulino, 2016)
- ROMA - Dai “pionieri” agli “stacanovisti”, dai “fedelissimi” a “quelli che danno una mano”… Ci sono 11 diversi “profili omogenei” di volontari in Italia: per la precisione, 7 riguardano chi si impegna all’interno di organizzazioni, 4 chi lo fa a titolo individuale. La nuova classificazione è contenuta nel libro “Volontari e attività volontarie in Italia. Antecedenti, impatti, esplorazioni” (Il Mulino, 2016, 360 pp, 27 euro) che viene presentato oggi pomeriggio a Roma. L’opera è curata da Riccardo Guidi (università di Pisa), Ksenija Fonovic (CSV Spes Lazio) e Tania Cappadozzi (Istat), si avvale del contributo di altri 22 autori tra studiosi e ricercatori dell’Istituto italiano di statistica ed è l’esito finale di una collaborazione tutt’ora unica avviata nel 2012 tra Istat, CSVnet e Fondazione Volontariato e partecipazione. Un’intesa che diede vita ad “Attività gratuite a beneficio degli altri”, una ricerca sperimentale sul valore economico e sociale del lavoro volontario scaturita dall’inserimento di un questionario dell’OIL (Organizzazione internazionale del lavoro) all’interno dell’indagine campionaria “multiscopo” dell’Istat del 2013 intitolata “Aspetti della vita quotidiana”. In sostanza, mentre l’Istat elaborava, tra l’altro, i numeri e le altre caratteristiche delle attività volontarie, l’aggiunta del questionario permetteva di esplorare sia le motivazioni che gli impatti sociali di quelle attività, attraverso una serie di domande poste a coloro che le svolgevano in maniera abbastanza continua: in particolare a quelli che avevano prestato il loro impegno almeno una volta, per almeno un’ora, nelle 4 settimane precedenti l’intervista.
Gli 11 capitoli del volume presentato oggi – introdotti da Linda Laura Sabbadini – propongono diversi approfondimenti di quell’indagine utilizzando incroci statistici e strumenti di analisi inediti, anche molto tecnici, ed offrono nuovi spunti per comprendere meglio il fenomeno volontariato al di là degli slogan e della retorica. Il libro è stato realizzato con il contributo di Spes Lazio, che aveva agito, in considerazione dell'esperienza maturata, in nome e per conto di CSVnet nella parnership sopra citata.
I dati. Prima di arrivare agli 11 profili è opportuno ricordare le dimensioni rilevate nel 2013. Secondo l’indagine campionaria dell’Istat (su 20 mila famiglie e 50 mila individui) erano oltre 6,6 milioni gli italiani che svolgono “attività gratuite a beneficio di altri o della comunità”, una cifra individuata utilizzando parametri piuttosto ampi. Di questi, 4,14 milioni lo fanno in un gruppo o in un'organizzazione, mentre 3 milioni s’impegnano in maniera non organizzata (oltre un milione lo fa in entrambe le modalità). L’Istat calcola in 126 milioni le ore svolte in un anno, 19 in media per ogni volontario.