5 luglio 2016 ore: 15:35
Immigrazione

In Italia gli stranieri sono un “tesoro tenuto ai margini della società”

Per monsignor Perego (Migrantes) servono politiche di integrazione per non sprecare questo “patrimonio di giovani che costruiscono ricchezza nelle nostre città”. Forti (Cartias): “Disallineamento tra la realtà e la sua rappresentazione: aumento stranieri dovuto a nascite e non a nuovi ingressi”
Giovane ragazza immigrata a scuola

ROMA - Con 500 mila imprenditori, due milioni e mezzo di lavoratori, oltre un milione di famiglie e 800 mila studenti, gli stranieri nel nostro paese sono un “tesoro”, tenuto però “ai margini di una società, ormai fortemente securitaria e restia a far entrare persone che in realtà possono essere un valore aggiunto nella costruzione del nostro futuro”. Lo ha sottolineato monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, intervenendo oggi a Roma alla 25 edizione del Rapporto immigrazione di Caritas e Migrantes.

“In un paese che invecchia questo è un patrimonio di giovani che costituiscono una ricchezza per le nostre città, ma servono politiche di integrazione – aggiunge – in questo momento si sta rallentando anche sulla cittadinanza. Sappiamo, invece, che l’Italia ormai ha perso la sua capacità di attrazione, e questo è un segnale grave di crisi, se si pensa che anche regioni come quelle del Nord est stanno perdendo circa il due per cento di migranti. Non bisogna quindi puntare sulla chiusura, ma sull’integrazione e una cultura dell’incontro”. Nel suo intervento Perego ha ricordato l’anniversario dei 25 anni del Rapporto Caritas-Migrantes: “Il rapporto nasceva proprio sul grido all’invasione da parte degli stranieri, smentita dai dati del primo dossier del 1991, che fece la fotografia di un popolo di 356.000 persone. Ancora oggi c’è una percezione sbagliata, guidata da populismi e falsificazioni della realtà che non aiuta -spiega - Non solo in Italia ma anche in Europa assistiamo sempre più a forme di esclusione e separazione, quando invece l’unica soluzione è costruire politiche di incontro”.

Anche Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas ha sottolineato come il volto dell’immigrazione in Italia sia sempre più stabile (nei numeri), statica (nelle politiche) e stagnante (nella mancanza di miglioramenti). “I lavoratori stranieri sono quelli che stanno pagando di più le conseguenze della crisi – spiega – oltre il 40 per cento del totale degli occupati stranieri infatti è considerato lavoratore povero contro il 14,9 per cento degli italiani: guadagnano meno 850 euro al mese e 7 su 10 hanno un lavoro temporaneo o un part-time involontario. Eppure continuiamo ad assistere a una visione distorta del fenomeno. Questo è vero anche quando si parla di criminalità, dove gli stranieri sono sovra rappresentati”. Illustrando i dati del dossier, Forti ha inoltre sottolineato che l’aumento degli stranieri regolari residenti nel nostro paese è legato soprattutto alle nuove nascite: “nei fatti c’è un disallineamento tra la rappresentazione della realtà e la sua rappresentazione, si continua a parlare di invasione di clandestini ma i numeri non raccontano questo: l’aumento è legato più alle nascite dei bambini figli di stranieri che ai nuovi ingressi, perché, ricordiamolo, ad oggi vie legali d’ingresso in Italia non ce ne sono”. (ec)

 

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