In Italia il più alto numero di agenti penitenziari in rapporto ai detenuti
Carcere di Rebibbia ; poliziotto della Penitenziaria davanti ad una cella
ROMA – Calano le risorse ma i tagli investono solo alcune voci di spesa. Mantenimento, assistenza, rieducazione, trasporto dei detenuti sono calati del 47 per cento, mentre i costi per il personale sono aumentati, del 12,1 per cento. È la denuncia contenuta nel decimo rapporto dell’Osservatorio Antigone presentato oggi, che punta un riflettore sui costi e le carenze del sistema carcere. L’associazione sottolinea che la previsione di bilancio per il 2013 era di 2.783,5 milioni di euro, inferiore ai 2.970,1 milioni del 2003, “ma ovviamente non si tratta di un taglio lineare”.
Cala anche il personale di polizia penitenziaria, passato da 45.899 unità nel 2003 a 40.865 nel 2011. “Oggi la carenza di personale è una delle criticità del sistema penitenziario più denunciate, ma si dimentica come, in rapporto al numero di detenuti, l’Italia sia tra i paesi con più polizia penitenziaria in Europa”. A settembre 2011 c’era un poliziotto penitenziario ogni 1,9 detenuti, mentre in Francia i detenuti per poliziotto erano 2,6, in Germania 2,7, in Spagna 3,9 e in Inghilterra e Galles 2,8. “La vera carenza di personale sta altrove - avverte Antigone -. Sono 1.506 in tutto le persone (tra dirigenti, educatori, assistenti sociali e personale tecnico e amministrativo) che tengono in piedi, dagli Uepe sparsi per il paese, il sistema delle misure alternative, un sistema che, al 31 ottobre 2013, aveva in carico 21.726 persone”.
“Il sistema dell’educazione è ancora poco presente - continua l’Osservatorio -. I mediatori culturali, al contrario, sono pochissimi: nel 2012 sono stati 261 su 23.492 detenuti stranieri, ossia uno ogni cento detenuti stranieri. Inoltre lavorano sottopagati per poche ore a settimana e non full-time”. Il volontariato penitenziario, invece, “continua a essere un’anomalia positiva”: secondo i dati del Dap nel 2012 i volontari sono 12.098. (gig)