13 dicembre 2011 ore: 10:42
Famiglia

In Italia troppi bambini sono considerati dislessici

"Troppi bambini in Italia sono considerati dislessici, ma in realta' hanno solo disturbi comuni". È questo l'allarme lanciato dall'Istituto di ortofonologia (Ido) di Roma - centro accreditato dal Sistema sanitario nazionale di terapia e ricerca per ...

"Troppi bambini in Italia sono considerati dislessici, ma in realta' hanno solo disturbi comuni". È questo l'allarme lanciato dall'Istituto di ortofonologia (Ido) di Roma - centro accreditato dal Sistema sanitario nazionale di terapia e ricerca per l'eta' evolutiva, operativo dal 1970, ed ente di formazione e aggiornamento per medici, psicologi e insegnanti - che venerdi' presentera', in occasione della conferenza stampa sul tema 'La scuola dell'obbligo ed i disturbi specifici dell'apprendimento', presso la sala delle Conferenze stampa di Montecitorio, in via della Missione 6 alle 11, alla presenza del responsabile dei rapporti con il mondo scuola Udc, onorevole Paola Binetti, e del direttore dell'Ido, Federico Bianchi di Castelbianco, i risultati di un'indagine condotta in numerose scuole materne ed elementari per individuare i bambini a rischio di Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa), sottolineando che una percentuale elevata di bambini e' stata erroneamente indicata a rischio Dsa.

L'indagine e' stata realizzata all'interno del progetto 'Ora si', promosso dall'associazione di scuole 'Una rete per la qualita'', in collaborazione con l'Ido. Si tratta di un'iniziativa nata per dare ai docenti la migliore metodologia di supporto e per arginare il problema legato alla sproporzionata segnalazione dei Dsa nei diversi momenti dell'iter scolastico (materna, elementari, media e scuola superiore). Infatti, come spiega il direttore dell'Ido, Federico Bianchi di Castelbianco, "segnalare come dislessici bambini che in realta' non lo sono comporta due gravi rischi: sono dirottati su percorsi alternativi come portatori di una disabilita' che non hanno, con oneri economici non sostenibili e totalmente inutili, mentre il loro problema non solo non verra' affrontato ma lascera' un vuoto di conoscenze che si ripercuotera' pesantemente sul loro curriculum studiorum".

(DIRE)
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