In mostra l'arte che "trasforma le cose" di Loni, in fuga dall'Albania
ROMA - “Cambierei tutto, se potessi… Con quello che faccio, voglio solo dare il mio contributo al cambiamento, voglio vedere facce curiose e che sorridono, voglio vedere bambini che toccano le mie opere per sentirle”. Così Loni Mjeshtri, artista di appena 19 anni, accolto al momento dai frati minori francescani, racchiude il senso della sua prima mostra “materica” e anche della sua fuga dall’Albania verso l’Italia.
Loni Mjeshtri |
Stracci, pezzi di legno, le ante degli armadi, persino stuzzicadenti e monetine, si compongono e si trasformano in volti di donne, di animali, in profili che si incontrano e si scontrano, nelle mani di questo ragazzo che, ancora minorenne, si è lasciato tutti e tutto dietro le spalle.
Due anni fa, Loni parte dal Distretto di Mat, a 100 km da Tirana, e arriva via mare a Bari con alcuni suoi coetanei, perché “sono ancora tanti quelli che vengono dall'Albania in cerca di fortuna in Italia". Una volta a Roma, finisce al mega centro di pronta accoglienza per minori stranieri non accompagnati, “Virtus Italia” e ne esce il giorno del suo diciottesimo compleanno. Allora, trova accoglienza presso la comunità dei francescani a Valmontone, che ospita oltre a lui una ventina tra rifugiati, disoccupati, diciottenni usciti dalle case famiglia e persone in difficoltà. E qui, ha la possibilità di cominciare a realizzare il suo sogno e lavorare alle sue “tele”.
“Per me non esiste nulla da buttare: l'arte è in tutte le cose ed è il pensiero a trasformarle. Amo il rilievo e le irregolarità della materia; tra me e l'arte c’è soltanto un sentimento che concede tutto, c’è l'amore materico”, ci spiega il giovanissimo artista, mentre ancora sistema i suoi lavori nel Chiostro del Convento Sant’Angelo a Valmontone. “L'arte è passione, io sono in ognuna delle mie opere, come in ognuna di esse c’è il mondo". Il sorriso di Loni Mjeshtri trasmette energia quando si parla sia di arte sia delle sue vicissitudini; si attenua solo un po’ quando ci racconta della difficoltà di trovare un qualsiasi lavoro che lo renda indipendente.
“A differenza degli italiani la cui adolescenza si prolunga indeterminatamente, i ragazzi stranieri hanno una forza interiore maggiore, sanno distinguere il bene e il male e sono decisi nel prendere in mano la propria vita e orientarla. Loni ne è un chiaro esempio - spiega padre Domenico Domenici - . A Valmontone noi non offriamo solo un tetto, ma miriamo a creare una dimensione familiare, dove è possibile ricucire le ferite di chi viene accolto”. La mostra “Amore materico” è gratuita ed è esposta nel Chiostro del Convento Sant’Angelo a Valmontone fino al prossimo 28 giugno. (Carmela Cioffi)