Inaugurata "Casa Abba", struttura per minori stranieri soli all’Eremo di Ronzano
Casa Abba |
BOLOGNA - Hanno tra i 15 e i 18 anni. Arrivano da Albania, Gambia, Nuova Guinea, Pakistan e Somalia. Sono i 10 ragazzi attualmente accolti a Casa Abba (ma potrà ospitarne fino a 25), la comunità per minori stranieri soli dell’Eremo di Ronzano, a Bologna, inaugurata il 4 febbraio alla presenza dell’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi. Voluta dai frati Servi di Maria che reggono l’Eremo e dall’Arcidiocesi, Casa Abba è gestita dalla Cooperativa DoMani, nata in ambito salesiano dall’associazione Amici del Sidamo e ha l’obiettivo di formare i ragazzi a una vita comune con precise regole perché sappiano autogestirsi e rapportarsi con gli altri. Come fanno sapere dall’arcidiocesi, “i ragazzi ospitati hanno attraversato un periodo di prima accoglienza e ora studiano italiano, con corsi interni e nella Scuola della Parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù”. Poi “potranno accedere ai corsi per conseguire la licenza media, presso enti accreditati, e a quelli professionali in collaborazione con i Salesiani”.
La scelta del nome Casa Abba richiama quella di un’accoglienza dallo spirito familiare. Lo ha sottolineato anche nel suo intervento in Consiglio comunale la consigliera comunale Mariaraffaella Ferri, che ha rappresentato l’Amministrazione comunale all’inaugurazione di Casa Abba. “Casa, non centro perché il progetto intende offrire un’accoglienza dallo spirito familiare che accompagni questi giovani, arrivati soli e con i propri legami familiari lacerati e lontani, in un reale percorso di integrazione sociale, realizzato attraverso la formazione e il lavoro, e all’inserimento nella comunità locale attraverso relazioni interpersonali affettuose, stabili, robuste”. Ferri ha ricordato che “la nuova struttura, pur non essendo formalmente inserita nel progetto metropolitano Sprar, già collabora con l’Asp Città di Bologna, in una logica di lavoro di rete territoriale”.
L’inaugurazione si è svolta in un clima di festa a cui hanno partecipato famiglie, amici e volontari che affiancano gli operatori della cooperativa sociale DoMani, formata da 2 cooperatori poco più che 30enni con esperienza di lavoro in progetti di cooperazione internazionale in Etiopia portati avanti dall’associazione salesiana Amici del Sidamo. “Si tratta di un piccolo seme ha affermato l’arcivescovo Zuppi all’inaugurazione – ha ricordato Ferri – che va coltivato per portare un frutto buono nella vita e per il futuro di questi giovani come pure nella qualità della nostra convivenza sociale. Un’azione buona, dunque, non buonista, ma anzi molto, molto realista e consapevole della complessità e delle difficoltà che devono essere affrontate nei percorsi di accompagnamento alla crescita di questi ragazzi. Il Papa nell’incontro con i giovani bolognesi ha chiesto sia loro garantito il diritto alla cultura, alla speranza e alla pace e l’apertura di Casa Abba vuole rappresentare per la Chiesa bolognese e per l’intera città una risposta piccola ma concreta e convinta a questo appello”. (lp)