Inca: "Scellerato il taglio ai patronati, duro attacco a milioni di cittadini"
ROMA - “Quello che riportano oggi alcuni quotidiani circa un taglio strutturale di risorse al fondo Patronati, di oltre il 30 per cento, va ben oltre ogni previsione negativa: è gravissima, inaccettabile e immotivata”. E' quanto afferma Morena Piccinini, presidente Inca. Se venisse confermato il testo della legge di Stabilità, così come è stato pubblicato dai principali quotidiani, secondo Piccinini, l’attività di assistenza e di tutela che i patronati offrono in forma gratuita a milioni di cittadini e cittadine ogni anno, così come prevede la legge 152 del 2001, sarebbe duramente pregiudicata. “Altro che manovra espansiva, si tratterebbe invece di duro attacco senza precedenti ai diritti più elementari costituzionalmente garantiti, per tutti e, in particolare, per le fasce più deboli della popolazione”.
La definisce “una scelta scellerata” che mal si concilierebbe con le dichiarate intenzioni del governo di mettere a punto una manovra finanziaria espansiva, per favorire la ripresa occupazionale e lo sviluppo economico, mostrando particolare attenzione alle famiglie più bisognose. In questo modo, il governo starebbe invece dimostrando di ignorare quanto il lavoro dei patronati incida positivamente sulla pubblica amministrazione che lui stesso intende riformare, tagliando gli sprechi.
Soltanto qualche giorno fa, in occasione della presentazione del bilancio sociale dell'Istituto previdenziale, è stato sottolineato che, senza l'attività dei patronati, la pubblica amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa 6 mila uffici permanenti e per l'Inps, questo si tradurrebbe in un aumento degli organici di 5.350 unità. In termini economici, il sistema dei patronati garantirebbe un risparmio annuo di 564 milioni di euro, occorrenti a l’Inps per garantire annualmente gli stessi servizi.
Secondo la presidente dell'Inca, “il taglio di 150 milioni di euro e la riduzione dell'aliquota di prelievo dei contributi previdenziali obbligatori, già a partire dall'anno in corso, significa mettere in ginocchio la rete degli sportelli dei patronati che in questi anni di crisi ha rappresentato l'unico istituto di welfare al servizio soprattutto di coloro che non possono permettersi di pagare un consulente privato per ottenere le prestazioni previdenziali e assistenziali cui hanno diritto e che stanno soffrendo più di molte altre categorie le conseguenze di una crisi disastrosa”.
Conclude quindi affermando che “questa legge di Stabilità ci consegna una ragione ancor più significativa per partecipare alla giornata di mobilitazione indetta dalla Cgil per il 25 ottobre”.