31 gennaio 2017 ore: 12:28
Disabilità

Inclusione nella “Buona scuola”: Fish porta le sue preoccupazioni alla Camera

Audizione in Commissione VII e XII, che stanno esaminando gli schemi dei decreti attuativi per i relativi pareri. Falabella: “Premesse e proposte molto lontane da principi e soluzioni che perseguiamo da sempre”. Tra le richieste: partecipazione, quantificazione delle risorse, continuità didattica effettiva e formazione su didattiche inclusive per tutti i docenti
Scuola - ragazzi di spalle sui banchi

ROMA – Le nuove norme sull'inclusione scolastica contenute nella Buona Scuola vanno riviste: così come sono, violano la Costituzione e la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. E' questa, in sintesi, la posizione di Fish, che ieri è stata ricevuta alla Camera, dalle Commissioni VII (Cultura, scienza e istruzione) e XII (Affari sociali) che congiuntamente stanno esaminando gli schemi dei decreti attuativi per i relativi pareri. Non abbiamo espresso solo osservazioni, critiche, suggerimenti a tutto tondo, ma anche richieste che riteniamo irrinunciabili per poter considerare questi provvedimenti per lo meno non in contrasto con la Costituzione e con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”, spiega il presidente Vincenzo Falabella.

Fish ha depositato una dettagliata memoria con le proprie osservazioni, che non riguardano solo lo schema di decreto sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità (Atti del Governo, n. 378), ma anche altri 3: n. 377 (formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria), n. 380 (scuola d’infanzia), n. 384 (valutazione e certificazione delle competenze). “Vista l’ampiezza degli aspetti sollevati e il dettaglio dei rilievi – continua Falabella - abbiamo raccolto la disponibilità da parte delle relatrici delle Commissioni a ulteriori confronti di approfondimento. Sono norme che possono segnare in modo determinante la qualità didattica – aggiunge - e, prima ancora, l’effettiva inclusione degli alunni e studenti con disabilità” 

Queste le richieste principali avanzate da Fish: si va dalla richiesta di partecipazione di tutti gli attori (persone con disabilità, famiglie, enti locali e sanitari) alla formulazione del profilo di funzionamento ed alla quantificazione delle risorse per una effettiva inclusione, alla concreta realizzazione della continuità didattica, in particolare dei docenti per il sostegno, sullo stesso alunno con disabilità. Si chiede la declinazione dei livelli essenziali delle prestazioni in tema di inclusione scolastica alla determinazione del tetto massimo inderogabile di 22 alunni per classe di ogni ordine e grado, in presenza di uno con disabilità grave o due con disabilità non grave. E, ancora, il riconoscimento del ruolo educativo degli asili nido (0-3 anni) con l’esplicitazione del diritto all’istruzione precoce dei bambini con disabilità di età 0-6 con priorità di accesso. 

Richiesta fondamentale è poi che la formazione iniziale sulle didattiche inclusive riguardi tutto il personale scolastico, in particolare i docenti curriculari di scuola secondaria. “Ci sentiamo in una posizione di forza – conclude Falabella - Abbiamo dimostrato al contempo capacità tecnica nel proporre soluzioni sostenibili e la presenza politica che deriva dalle istanze di migliaia di famiglie. Ci auguriamo prevalga quella ragionevolezza necessaria a modificare i decreti proposti e a riaprire il confronto.”

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