27 settembre 2019 ore: 14:15
Disabilità

Inclusione scolastica, è “tempesta perfetta”. Convocato l'Osservatorio

Per l'associazione First “l'anno scolastico è iniziato nel peggiore dei modi”: alunni con disabilità senza sostegno, mancano i docenti e si ricorre a quelli non specializzati. Mentre “i posti in deroga sono aumentati di 80 mila unità”. L'osservatorio del Miur si riunirà il 1 ottobre

ROMA – E' la “tempesta perfetta”: l'aveva prevista e ora la denuncia la First (Federazione italiana rete sostegno e tutela diritti delle persone con disabilità), riferendosi alla “paradossale” situazione che si sta verificando a scuola, per gli alunni con disabilità. “L’anno è iniziato nel peggiore dei modi – riferisce - A oggi, a molti alunni con disabilità, non sono stati assegnati i docenti di sostegno, laddove sono stati assegnati vi è una generalizzata riduzione delle ore che spetterebbero di diritto.

Migliaia e migliaia di alunni non avranno neppure il docente di sostegno, semplicemente perché non ci sono docenti per quanti ve ne sarebbe bisogno per coprire tutti i posti disponibili, quindi arriveranno sugli alunni con disabilità docenti non specializzati”.

Colpa del fatto che, in passato, è stata “elevatissima la percentuale di assunzioni non fatte, ogni anno, per mancanza di aspiranti in possesso del titolo”, denuncia First, sulla base del dossier su sostegno pubblicato dalla Cisl un anno fa.

In questo contesto, “i posti in deroga sono aumentati spaventosamente: stimiamo all’incirca 80 mila unità nel corso dell’anno scolastico 2019/2020! E tra i 100 mila docenti che sono già di ruolo, almeno 20 mila ogni anno fanno richiesta di assegnazione provvisoria, avendo diritto di spostarsi per ricongiungimento familiare laddove ci sono disponibilità di posti annuali”. First calcola che “circa 200 mila alunni con disabilità sia costretta ad assistere ad una rotazione continua dei docenti”.

Il decreto inclusione è “la risposta sbagliata”

In questo contesto, il decreto inclusione (Dlgs 66 del 2017), è “una risposta assolutamente sbagliata – continua First - Si è legalizzata la precarizzazione dei docenti di sostegno per garantire una parvenza di continuità didattica, negando al contempo lo stesso diritto ai docenti di sostegno in organico di ruolo che come detto sono costretti a richiedere ogni anno l’assegnazione provvisoria. In questo modo, ogni anno, migliaia e migliaia di docenti di ruolo di sostegno intasano gli uffici scolastici con le loro domande di assegnazione provvisoria, istanze che devono essere espletate prima delle chiamate dei docenti precari sul sostegno inseriti nelle graduatorie. Invece di trasformare i posti in deroga in diritto, l'articolo 14 della 66/17 garantisce la continuità didattica sullo stesso alunno solo ai precari e non ai docenti di ruolo richiedenti assegnazione provvisoria, così come avevamo proposto in sede di Osservatorio per l’inclusione”.

In ogni caso, è “grave il fatto che non si sia riusciti a monitorare e a programmare per tempo corsi di specializzazione adeguati alle reali esigenze. Il trend di crescita dei posti in deroga è stato costante e progressivo: dal 2007 a oggi è passato da 0 a 80 mila, senza che ci sia mai stata una flessione”.

Il pasticcio dell'assistenza igienica

Un altro rilevante problema riguarda l'assistenza igienico-personale degli alunni con disabilità, che il assegnaal personale ATA, “senza un adeguamento degli organici tali da garantire il rapporto di genere – precisa First -, senza le risorse per la formazione e senza tenere conto che non c’è nemico peggiore per un alunno/a con disabilità di un operatore costretto a fare un lavoro che non vuol fare. Questo – riferisce la federazione - sta determinando in molti territori un contrasto fortissimo tra gli Enti locali, che non vedono l’ora di non erogare più tale servizio, e le scuole che non sono in grado di avere il personale numericamente adeguato e soprattutto le risorse per la formazione”.

Assistenza all'autonomia e alla comunicazione senza risorse

Altra criticità è il servizio di assistenza all'autonomia e alla comunicazione, che in molti territori non è ancora partito. “Le risorse per questi assistenti vengono ormai ridotte ogni anno dagli Enti locali, con la conseguenza che agli alunni vengono garantite pochissime ore rispetto alle loro effettive esigenze e bisogni”. A tal proposito, First torna a chiedere che “tale personale sia collocato all’interno del Miur, anziché essere lasciato in capo agli enti locali, che disciplinano il rapporto di lavoro utilizzando forme singolari, ibride e costose per la collettività”. Fist accenna poi al problema del trasposto scolastico, che “ormai è letteralmente scomparso dall’orizzonte programmatorio di moltissimi enti locali” e delle barriere architettoniche, che “continuano ad esistere e resistere imperterrite”. In sintesi, “la situazione complessiva per gli alunni con disabilità è davvero drammatica, - denuncia la First – L' avevamo prevista e preannunciata e ora si è realizzata: è la tempesta perfetta realizzata, quella che noi definiamo, “ la tempesta perfetta”. Lo sapevamo e lo gridavamo: non si cambia la vita delle persone cambiando le parole, definendo con altri significati ciò che esiste già e immaginando commissioni che sui territori non avranno la capacità di riunirsi mai! Per questo, a differenza di altri, non abbiamo esultato alle conferenze stampe organizzate per proclamare inesistenti 'rivoluzioni copernicane'. E' il momento di finirla con le passerelle ossequianti. Le persone con disabilità, le famiglie hanno bisogno di altro - afferma la First -

Occorre capire cosa sta succedendo; quali politiche si vogliano mettere in campo per porre fine a questo scempio; quali risorse si vogliono destinare alla scuola dell’inclusione. Per questo – conclude – abbiamo chiesto immediata audizione al ministro Fioramonti e al sottosegretario Azzolina. In risposta, abbiamo ricevuto la convocazione da parte del ministro dell’ Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, per il primo ottobre. In quella sede, ancora una volta, la First, proporrà soluzioni e fornirà il proprio contributo, come sempre, per cercare congiuntamente di uscire da una situazione davvero critica”.

 

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