Infortuni e malattie professionali: i dati Inail del 2017
ROMA – E' stata presentata stamattina a Roma, dal presidente dell'Inail Renzo De Felice, la Relazione annuale sui dati relativi all'andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia nel 2017.
Infortuni sul lavoro. Sono state poco più di 641mila le denunce di infortunio registrate nel 2017, allo stesso livello del 2016 (-0,08%) e in calo di circa il 14% rispetto al 2012. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417 mila, di cui circa il 19% avvenuti “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Il dato “fuori dell’azienda” è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione. • Delle 1.112 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1.142 nel 2016, 1.370 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 617 (di cui 360, pari al 58%, “fuori dell’azienda”). Anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 2,8% rispetto al 2016 e una riduzione pari a circa il 25% rispetto al 2012. • Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità, con costo a carico dell’Inail. In media 85 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione e circa 21 giorni in assenza di menomazione.
Malattie professionali. • Le denunce di malattia professionale sono state circa 58mila (circa 2.200 in meno rispetto al 2016), con un aumento di circa il 25% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Il 65% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare. • Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, il 37% dei quali per causa professionale riconosciuta. Sono stati poco meno di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata.• I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206 (il 37% in meno rispetto al 2012), di cui 335 per silicosi/asbestosi (l’86% con età al decesso maggiore di 74 anni, il 75% con età maggiore di 79 anni).