23 maggio 2016 ore: 14:29
Giustizia

Intesa tra Ministero della Giustizia e Miur per l’istruzione in carcere e nei servizi minorili

In occasione dell’anniversario della strage di Capaci, firmato un protocollo per una cultura che passi da una buona istruzione e formazione anche in carcere. Il ministro Orlando: “Il carcere da solo serve a poco se non lo associamo ad altri percorsi rieducativi”
Strage di Capaci (Foto Termini)1

PALERMO - Per una cultura che passi da una buona istruzione e formazione anche in carcere. E' quanto prevede il protocollo d'intesa siglato questa mattina a Palermo in occasione del 24esimo anniversario della strage di Capaci, dai ministri della Giustizia Andrea Orlando e dell'istruzione Stefania Giannini. L'accordo prevede la realizzazione di un programma speciale per l'istruzione e la formazione negli istituti penitenziari e nei servizi minorili della giustizia da realizzarsi con il coinvolgimento di enti pubblici, fondazioni e associazioni di volontariato categorie di imprese e confederazioni.

Ai soggetti adulti ristetti nelle strutture penitenziarie e ai minori sottoposti a provvedimenti penali non detentivi da parte dell'autorità giudiziaria minorile, infatti, dovranno essere garantite integrazione e pari opportunità di trattamento nei percorsi scolastici. I percorsi formativi dovranno essere finalizzati a favorire l'acquisizione ed il recupero di abilità e competenze individuali ed a sviluppare una politica dell'istruzione integrata con la formazione professionale in collaborazione con le regioni ed il mondo delle imprese anche attraverso percorsi di apprendistato e tirocinio.

Fra le azioni che nasceranno dalla collaborazione fra i due dicasteri ci sarà la definizione di un patto formativo individuale nell'ambito delle attività di accoglienza e orientamento; l'integrazione dell'istruzione con la formazione professionale da realizzarsi in collaborazione con le regioni; la creazione di un libretto formativo con le competenze acquisite per facilitare l'entrata nel mercato del lavoro. La formazione in apprendistato, flessibilità e personalizzazione dei percorsi formativi, previsione di laboratori  didattici e tecnici, potenziamento delle biblioteche e formazione anche per il personale dell'amministrazione penitenziaria, della Giustizia minorile, dell'amministrazione scolastica, nonché per i volontari e gli operatori  che operano negli istituti. Inoltre un comitato paritetico, composto da rappresentanti di Ministero giustizia e Miur, curerà la stesura del programma , l'approvazione di un piano annuale delle attività e le conseguenti azioni di monitoraggio.

“Questo è un importante tassello che mette insieme un'alleanza significativa per una serie - sottolinea il ministro Giannini - di iniziative formative. Sarà l'esempio concreto in cui più forze insieme potranno dare un messaggio di speranza forte che parte proprio dalla cultura. Questo paese ha bisogno di avere una normalità che nasce proprio dal diritto all'istruzione che deve essere garantito anche per chi è in carcere e per coloro che sono in misure alternative”.

“Purtroppo abbiamo un sistema penitenziario che è il più costoso d'Europa e con un tasso di recidiva più alto degli altri – afferma pure il ministro Orlando -. In qualche misura oggi stiamo provando a cambiare qualcosa. Occorre continuare a favorire  le pene alternative e, anche per chi ha commesso reati meno gravi, incentivare i percorsi di recupero di vario tipo. L'idea di un carcere diverso non è una sorta di buonismo ma è un modo di affrontare il tema in modo intelligente. Il carcere da solo serve a poco  se non lo associamo ad altri percorsi rieducativi”. (set) 

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news