1 settembre 2014 ore: 15:08
Immigrazione

Iraq, 1,8 milioni gli sfollati. In Kurdistan si liberano le scuole per l'inizio delle lezioni

Secondo le Nazioni Unite sono 850 mila quelli arrivati in Kurdistan nell'ultimo anno. Partite intanto le procedure per sgomberare le scuole occupate dagli sfollati: il governo intende avviare le lezioni entro il 14 settembre
Famiglie sfollate in Kurdistan - articolo 1 settembre 2014
Famiglie sfollate in Kurdistan - articolo 1 settembre 2014

ROMA - Sono più di 1,8 milioni gli sfollati all'interno dell'Iraq. E' la cifra stimata dall'ufficio delle Nazioni Unite Ocha (Coordination of humanitarian affairs) nel periodo che va dal 23 al 29 agosto 2014. Sono gli Idp, Internally displaced person che, a differenza dei profughi che abbandonano il proprio paese, non hanno attraversato i confini internazionali per trovare rifugio e quindi rimangono sotto la protezione del loro governo, anche se è questo ad aver causato i conflitti dai quali fuggono. Di questi 1,8 milioni, 850 mila sarebbero arrivati in Kurdistan nell'ultimo anno. Il governo regionale insieme alle associazioni umanitarie presenti nella zona stanno fornendo l'assistenza necessaria ma i bisogni a cui far fronte sono enormi.

La priorità infatti rimane quella di offrire un adeguato riparo alle persone costrette a fuggire all'interno del proprio paese, che al momento occupano edifici disabitati o pericolanti, scuole (circa 2 mila in tutto il paese), moschee e chiese. Nell'ultima settimana un nuovo combattimento nei governatorati centrali ha innescato un ulteriore dislocamento: più di 10 mila famiglie sono arrivate nella città di Khanaqin (Diyala) fuggendo dal conflitto in corso. Inoltre, a causa dei combattimenti aerei vicino Tikrit centinaia di famiglie sono state costrette a spostarsi verso il sud del paese, soprattutto a Basrah. Circa 35 villaggi che si trovano nella zona circostante la città di Amerli sono sotto il controllo totale dell'Isil e si calcola che siano tra i 10 e i 14 mila i civili che necessitano di un aiuto immediato.

box Ieri mattina sono partite le procedure per sgomberare le scuole occupate dagli sfollati. Il governo del Kurdistan ha chiesto all'Onu di permettere l'avvio dell'anno scolastico entro il 14 settembre. Saranno fissate le regole che si dovranno adottare per trasferire le circa 30 mila famiglie (da 5 a 7 persone per famiglia) presenti nelle strutture. A Dohuk sono ben 673 le scuole occupate! Intanto ad Erbil continuano le iniziative con i bambini cristiani ospitati nelle scuole. A coordinarle è padre Jalal Jako, parroco rogazionista di Qaraqosh.

Bambini profughi in Kurdistan - articolo 1 settembre 2014

Intanto, dal 27 agosto sono stati aperti 4 campi (uno a Erbil e tre a Dahuk), offrendo riparo a 20 mila persone. A Diyala sono stati identificati 4 luoghi idonei ad allestire campi rifugio ma essi possono ospitare solo il 30% della popolazione in fuga nel governatorato. Nel nord del paese sono stati individuati 26 luoghi per allestire i campi, per una capacità di 240 mila persone, ma le risorse a disposizione per completare l'allestimento sono al momento insufficienti. Per questo motivo devono essere presi in considerazione, e in maniera urgente, soluzioni alternative, che possono comprendere anche il ricorso al settore privato, alla protezione civile e alle unità di ingegneria militare. Nelle scorse settimane sono state distribuite circa 5,400 tonnellate di provviste umanitarie ma si calcola che siano più di 1.528 milioni le persone che necessitano di cibo e in continuo aumento le malattie contratte per mancanza di acqua potabile e per l'impossibilità di accedere ai servizi sanitari. 

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