8 giugno 2015 ore: 12:17
Disabilità

Isee, le famiglie con disabilità replicano al ministero: "Per noi solo svantaggi”

Per Guerra, “65% delle famiglie disabili favorita da nuovo Isee è favorevole”. Ribatte Bonanno: “Tanti disabili non hanno ancora fatto Isee”. Una mamma: “Mio Isee passa da 16 mila a 22 mila euro solo per indennità. Dovrò pagare io i servizi che salvano mia figlia da morte sociale”
Disabile in carrozzina accompagnato per strada

ROMA – “La ricerca è stata condotta su un campione così esiguo, appena il 2% della popolazione Isee, da render perfino assurde le percentuali rilevate”: per Chiara Bonanno, una delle promotrici del comitato “Stop al nuovo Isee”, occorre quindi “un'analisi molto più guardinga di quella entusiasta che, invece, la Guerra fa sul suo profilo”. Anche perché, continua Bonanno, “tante famiglie con disabilità non rientrano nel campione, perché devono ancora compilare l'Isee, in attesa che le sentenze del Tar siano applicate”.

Non occorre quindi dar credito, secondo Bonanno, all'ottimismo e l'esultanza di Maria Cecilia Guerra, una delle ispiratrici del nuovo misuratore economico, che così ha annunciato, nei giorni scorsi, le prime rilevazioni, definendo il nuovo Isee “una riforma davvero più equa. Il monitoraggio effettuato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sui dati relativi al milione e passa di dichiarazioni Isee presentate nel primo trimestre di quest’anno  - continua Guerra - conferma la bontà della riforma avviata da gennaio”. E riporta due dati in particolare: il primo riguarda le famiglie con disabilità: “per circa quattro quinti di questi nuclei – riferisce Guerra - le nuove modalità di definizione dell'Isee sono più favorevoli (65,4%) o indifferenti (11,7%) rispetto alle vecchie. Gli Isee pari a zero passano da un decimo a un quarto della popolazione, con un incremento di due volte e mezzo; sotto i 3.000 euro si concentra con le nuove regole circa il 44% dei nuclei con persone con disabilità, a fronte del 29% che si sarebbe avuto con le vecchie regole”. L'altro dato positivo riguarda l'emersione delle false dichiarazioni: “nei primi tre mesi di quest’anno – riferisce Guerra - le dichiarazioni dei richiedenti Isee con patrimonio mobiliare nullo sono crollate di quasi due terzi, passando dal 72,7% del primo trimestre del 2014 al 24,1 per cento. E il valore medio dichiarato è molto cresciuto. Se un anno fa meno di un cittadino su tre dichiarava di avere un conto corrente al momento della richiesta di Isee, ora oltre tre quarti lo fanno senza indugio”. 

Ribatte Bonanno: “la senatrice non rileva però che l'emersione dei conti correnti dichiarati è dovuta alla legge Monti, che ha vietato la percezione in contanti degli importi di pensioni e di ogni importo in denaro, costringendo così migliaia di pensionati ad aprire un conto corrente”. Non solo: “la maggior parte delle persone non autosufficienti, soprattutto quelle che a causa delle maggiori somme percepite per far fronte ad una disabilità molto più grave, e che quindi sarebbero state con il nuovo Isee calcolate come più ricche, non hanno ancora fatto l'Isee, in attesa dell'applicazione delle sentenze per la quale il Governo è stato recentemente diffidato”. 

E Sabina, una mamma caregiver,  riporta la propria situazione come emblematica della ricaduta effettiva che la riforma dell'Isee sta avendo sulle famiglie con disabilità: una riforma tutt'altro che equa, secondo Sabina Beretta, visto che “è stata penalizzante per la maggioranza delle famiglie con disabilità e degli stessi disabili, cui ha tolto anche il diritto di usufruire dei servizi essenziali, utenti che fino allo scorso anno ne avevano beneficiato”. Ed ecco i numeri, relativi al caso personale di Sabina e di tanti come lei: “Io, a fronte di un Isee di 16 mila euro del 2014, quest'anno mi ritrovo con un Isee di 22mila. Questo grazie al governo, che mi ha obbligata a inserire nel computo l'assegno di accompagnamento di mia figlia e la sua pensione d'invalidità”. Non solo: “Sono stata obbligata ad aggiungere nel computo anche una somma accantonata in un libretto postale che è di proprietà di mio papà, ma nel quale risulto cointestataria perché papà ha 94 anni e non è nelle condizioni di poter gestire quei pochi risparmi che ha messo da parte. Per il resto – continua - sono una dipendente comunale, con una misera reversibilità in quanto vedova precoce, per cui il reddito familiare, rispetto allo scorso anno, è rimasto invariato”. Quali saranno le conseguenze pratiche di questo aumento dell'Isee, Sabina può solo prevederlo: “Probabilmente a settembre mia figlia perderà tutti quei servizi che il Comune le erogava per via di un Isee contenuto: parlo del trasporto e della compartecipazione del centro diurno. Ed io mi ritroverò ancora una volta a dovermi svenare per mantenergli quel minimo indispensabile che la protegga da una morte sociale”. (cl)

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