Istat, Binetti (Ap): "I dati sulla natalità sono drammatici, occuparsi della famiglia"
Roma - "Le conferme sul calo della natalita' arrivano oggi dall'Istituto Nazionale di Statistica nel suo rapporto 2016: si tratta di 17mila bambini in meno rispetto al 2014, anche le donne in eta' riproduttiva sono sempre meno, come naturale conseguenza di un calo di natalita' che ormai viene da almeno trenta anni. Secondo l'Istat, il calo e' attribuibile soprattutto alle coppie di genitori entrambi italiani, perche' non solo le donne italiane in eta' riproduttiva sono sempre meno, ma nello stesso tempo mostrano una propensione ad avere figli sempre piu' bassa. Non stupisce quindi che almeno 100.000 bambini in meno siano nati da genitori italiani, per la precisione 95 mila in meno negli ultimi anni". Lo afferma l'onorevole Paola Binetti di Area popolare.
La carenza di politiche efficaci per la famiglia "ha indubbiamente contribuito a creare un altro fenomeno sorprendente: diminuiscono i bambini nati da coppie sposate- spiega Binetti- e crescono invece quelli nati da genitori non coniugati. Ma continua anche il calo dei bambini nati da genitori stranieri, nel 2015 sono stati 3 mila in meno rispetto al 2014. Evidentemente in Italia sembra che da un po' di tempo si respiri un clima non particolarmente favorevole ne' ai bambini ne' alle famiglie regolarmente costituite".
Secondo binetti "non ci resta che sperare che le misure stabilite dalle recente legge di Bilancio a favore dei bambini: dal bonus bebe' al contributo per l'asilo nido, aiutino i genitori ad essere un po' piu' ottimisti sul futuro dei figli. Il fatto e' che l'Italia, ormai da diversi decenni, era diventata un paese di figli unici e i dati Istat di oggi ci dicono che la diminuzione e' particolarmente forte proprio per i primi figli e: il numero medio di primi figli per donna e' passato da 0,73 a 0,65. Come dire che assisteremo ad un veloce dimezzamento della popolazione nei prossimi anni".
Per un Paese come il nostro, ricorda la deputata Ap, "abituato ad essere considerato il Paese delle famiglie, fino a far dire a qualcuno che l'Italia era un paese fondato sulla famiglia, oggi mostra una fragilita' estrema proprio in uno di quei punti chiave che hanno sempre garantito la maggior coesione sociale al Paese, con una trasmissione di cultura e di valori diretta, di generazione in generazione".
Ora tutto cio' sta cambiando: "e' in atto una riforma silenziosa- dice Binetti- con un trend stabile volto soprattutto a garantire diritti individuali, ansie e bisogni di autorealizzazione messi in primo piano rispetto ai sogni e alle responsabilita' familiari. Tutto cio' incidera' sullo stile di vita italiano in modo progressivo, contaminandone l'identita' proprio sotto il profilo della italianita' naturale che si trasmette attraverso le generazioni. Chissa' se dopo il 5 potremo tornare ad occuparci anche di questi temi e problemi", conclude Binetti. (DIRE)