20 novembre 2017 ore: 18:44
Immigrazione

Ius soli, a Palermo in centinaia per chiedere l'approvazione della legge

La città celebra così la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. "Sono tanti i bambini che hanno diritto a non sentirsi ‘stranieri’ nella propria città”
Giornata infanzia, sit-in Palermo ius soli

PALERMO - In centinaia i cittadini, famiglie immigrate con giovani e bambini e attivisti di varie associazioni davanti al teatro Massimo di Palermo per chiedere l'approvazione della legge sullo Ius Soli e  Ius culturae. La scelta del giorno del sit-in non è casuale considerato che oggi è Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra le realtà organizzatrici della manifestazione Cisl, Anolf e Cgil Palermo.

“Nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per ribadire in modo netto e inequivocabile che uguali diritti riguardano tutti, risulta fondamentale scendere in piazza per sottolineare l’importanza dello Ius Soli e chiedere dunque di sostenere la legge – afferma Leonardo La Piana segretario Cisl Palermo Trapani -, è una battaglia che continueremo a portare avanti, soprattutto nei nostri territori, dove sono tanti i bambini che hanno diritto a non sentirsi ‘stranieri’ nella propria città”. “Chiediamo la massima partecipazione  – dice Bijou Nzirirane, responsabile immigrazione della Cgil Palermo - di tutte le persone e i lavoratori che dicono di credere in questa battaglia di civiltà, che vuole sollecitare la classe politica a varare subito il disegno di legge sulla cittadinanza, bloccato al Senato da più di due anni". “L'approvazione dello Ius Soli dovrebbe essere trasversale - sottolinea Adam Daraswa medico palestinese  già presidente della Consulta delle Culture -. Palermo con tutte le sue forze chiede a più voci insieme al resto d'Italia che i giovani immigrati che sono il futuro del nostro Paese possano avere riconosciuti gli stessi diritti dei loro coetanei italiani”.

Diverse sono le famiglie che stanno partecipando al sit-in, ancora in corso, insieme ai loro figli nati in Italia. “Da alcuni anni siamo a Palermo - dice Imen mamma originaria delle Libia con tre figli tutti nati in Italia -. Mio marito sta facendo un dottorato di ricerca. Siamo in Italia da 15 anni e questa per noi è casa nostra. I miei figli hanno assorbito la cultura italiana e devono essere tali anche sul piano dei diritti”. Nawres ha 22 anni e fa parte della seconda generazione di stranieri che vivono a Palermo. “I miei genitori sonno tunisini ma io sono nata e ho vissuto sempre a Palermo – dice la ragazza -. Solo dopo i 18 anni ho potuto avere la cittadinanza italiana. In  tutti questi anni ho visto condizionare molto il mio percorso proprio perché non riuscivo a godere degli stessi diritti dei miei coetanei. Ci aspettiamo una presa di coscienza forte e non riconosciamo a capire le resistenze nei confronti di una legge che riconosce un diritto civile per tutti”.

A partecipare anche insegnanti e genitori della scuola Ferrara- Amari  che ha una grossa presenza di piccoli studenti immigrati. “Chiediamo che non ci siano diritti di serie A e di serie B – sostiene Floriana Cavaleri genitore di un bambino che frequenta una scuola con elevata percentuale di immigrati -. Non capiamo perchè i compagni di mio figlio non debbano avere gli stessi diritti di mio figlio. Sorprende non poco la resistenza della politica nonostante la scuola e la società civile siano da questo punto di vista davvero più avanti”.

“Abbiamo 108 bambini iscritti e sentiamo molto forte il bisogno che si approvi la legge sullo Ius Soli - dice l'insegnante Gilda Terranova del complesso scolastico Ferrara/Amari -. Riteniamo che non abbia senso parlare di diritti e cittadinanza con i bambini quando la maggioranza di loro non li ha. Per questo desideriamo che si dia una svolta importante al nostro Paese a partire da una legge che pere quanto complessa possa però riconoscere agli immigrati gli stessi diritti dei loro compagni”. (set)

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