17 ottobre 2017 ore: 12:07
Immigrazione

Ius soli, De Robertis (Migrantes): la partita non è ancora chiusa

Partita chiusa sullo ius soli? "Fino al novantesimo speriamo sempre di rimontare e realizzare non una concessione, ma il riconoscimento di una realta' del Paese. Ci sono nuovi italiani, nati qui o con cicli di studi alle spalle...
Cittadinanza italiana, tappeti tricolori

ROMA - Partita chiusa sullo ius soli? "Fino al novantesimo speriamo sempre di rimontare e realizzare non una concessione, ma il riconoscimento di una realta' del Paese. Ci sono nuovi italiani, nati qui o con cicli di studi alle spalle, che si sentono italiani e tendono ad essere riconosciuti come tali". Lo dice don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, a margine della presentazione del Rapporto Italiani nel mondo 2017 della sua Fondazione.
"Piu' che allo ius soli, il nostro augurio va allo ius culturae", spiega De Robertis che poi cita Obama.
"Su immigrazione e accoglienza ci possono anche essere opinioni diverse, ma non e' comprensibile come ci possa dividere su giovani nati o cresciuti in questo Paese" . De Robertis critica il fatto che l'argomento si entrato nel dibattito "politico-elettorale, inquinandolo con argomenti che non c'entrano nulla visto che la ius soli non incoraggia nuovi sbarchi e coinvolge solo bimbi nati in Italia" .

"Lo ius soli e' una questione spiegata male agli italiani, se chiediamo nei particolari di cosa si tratta noteremo che c'e' tanta disinformazione", aggiunge don Giovanni De Robertis..
Una disinformazione "voluta" secondo De Robertis. "Ci parlano di 'invasione'- prosegue- ma quale invasione? Da alcuni anni in Italia l'immigrazione non cresce, perche' non e' piu' una meta ambita". Lo stesso vale per l'invasione islamica. "La maggior parte e' un'immigrazione di religione cristiana, ma si tende a screditare l'altro per poi escluderlo", termina De Robertis. (DIRE)

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