20 novembre 2023 ore: 17:41
Società

IV Forum Nazionale di Etica Civile, lo sguardo dei giovani

di Serena Termini
Atitsogbe: “La partecipazione dei giovani non è banale e scontata”. Tonnarini: “Necessaria visione politica che includa più realtà possibili”. Chirico: “Non possiamo più aspettare per migliorare il mondo a partire dall’ambiente”. Chines: “Portiamo il nostro impegno anche dentro il carcere Pagliarelli”
forum etica civile palermo novembre 2023

PALERMO – Credere ed impegnarsi con i giovani e per i giovani nella prospettiva di migliorare tutta la società. A partire da questo pensiero si è caratterizzata la sessione su il dialogo civile con lo sguardo dei giovani al IV Forum nazionale di etica civile. Alessandro Galassi (documentarista e filmmaker) ha intervistato Allegra Tonnarini della FUCI, Marzio Chirico di Fridays For Future, Veronica Atitsogbe (consigliera comunale di Verona e fondatrice dell’associazione Afroveronesii) e Alessandro Chines di Politeia Palermo.

“La pluralità di persone e di realtà, impegnate a vario livello, deve convivere pienamente con il nostro tempo – ha detto Veronica Atitsogbe consigliera comunale afroveronese –. Oltre a quello politico, credo che sia veramente importante creare e valorizzare altri spazi sociali perché non basta più solo lo spazio istituzionale. Pertanto, nuovi spazi sono necessari per attivare nuove forme di partecipazione sociale. C’è ancora, però, la difficoltà di fare emergere queste voci nuove perché il sistema è ancora chiuso. La sfida è quella di aprirsi se si vuole portare un novo modo di fare politica. Bisogna costruire la politica dal basso, avendo il coraggio di uscire dalla bolla, fatta sempre dalle solite facce. Io sono nata dalle piazze e proprio per questo credo nell’attivismo sociale che dà degli input per affrontare alcune tematiche. Dopo questa prima fase, bisogna creare altre modalità di interlocuzione con la politica. La mia è stata un’esperienza che è nata come una sfida per parlare alle nuove generazioni. Sono partita dalla cultura: nelle scuole è bello trovare tra i più giovani consapevolezza e responsabilità. Quando sono diventata consigliera, ricordo che non c’era neanche un ufficio delle politiche giovanili. Siamo dovuti partire da zero. Si può fare ancora tanto perché la partecipazione dei giovani non è banale e scontata. Il primo anno mi sono messa in ascolto dei quartieri per capire come rispondere ai bisogni. Attualmente, stiamo mappando gli spazi sociali”.

“In tutto quello che facciamo, l’attenzione deve essere posta sulla prospettiva che caratterizza il nostro impegno sia nell’attivismo sociale che nella politica – ha continuato Allegra Tonnarini –. Nella storia della Fuci, per esempio, la scelta è stata quella di non isolarsi ma di stare dentro l'università pubblica rivolgendosi a tutta la società. La sfida è oggi quella di recuperare la generosità del pensiero politico. Per fare questo si deve proporre una visione che riesca ad includere più realtà possibili. Ci deve essere un impegno comune che diventi sforzo di pensare al di fuori di sé, in un’ottica sociale per gli altri. Bisogna riflettere molto sulla portata della qualità politica e culturale”.

“Il nostro è nato come un movimento globale che poi si radicato anche nel territorio – ha affermato Marzio Chirico -. L’impegno di fondo è quello di attraversare gli spazi per lasciarsi contaminare e capire come agire. Da sempre, cerchiamo di dare una visione diversa e di fare pressione alla politica. Sappiamo che non possiamo più aspettare se vogliamo contribuire a migliorare il mondo a partire dall’ambiente. Uno strumento importante sono le assemblee cittadine di quartiere e la formazione nelle scuole. Il tema della transazione ecologica deve diventare una lotta sul territorio che deve impattare sul modello economico. Per raggiungere gli obiettivi occorre, sui grandi temi, superare le divisioni e fare proposte concrete”.

“Ascoltare e comunicare è alla base del nostro impegno nelle scuole che stiamo iniziando anche dentro il carcere Pagliarelli. Cerchiamo di parlare di politica e di diritto di voto, valorizzando l’opinione della persona – ha detto Alessandro Chines –. L’impegno forte è quello di creare e fare crescere una maggiore coscienza critica. Oggi, purtroppo, il problema reale è anche quello di votare con le liste bloccate. La conseguenza, poco democratica, è che il candidato politico cercherà sempre meno il popolo ma molto di più l’interno del partito per la captatio benevolentiae. L’unica strada possibile è, comunque, quella di impegnarsi affinché i giovani possano avere la consapevolezza di cambiare il sistema che oggi è basato principalmente sugli interessi economici e non delle persone”.

 

 

 

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