Iva e Terzo Settore, Federsolidarietà e Sanità Toscana: “Perché si dimenticano le cooperative sociali?”
“È molto apprezzabile l’annuncio di Giani sull’impegno a sottoscrivere un atto di indirizzo per lo slittamento dell’entrata in vigore del regime Iva per il Terzo Settore e per il recupero dell'esclusione da Iva, ma chiediamo al governatore di non dimenticarsi delle cooperative sociali, a cui tuttora alcune Asl o zone-distretto impediscono di fatturare i servizi con l’aliquota del 5%. E’ una disparità di trattamento che va superata”.
A dirlo sono Alberto Grilli, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Toscana, e Anna Batini, coordinatrice di Confcooperative-Sanità Toscana, dopo l'impegno di Giani a sottoscrivere un atto di indirizzo da portare in Consiglio regionale sullo slittamento dell'Iva per le realtà del Terzo Settore nel prossimo Milleproroghe.
“In Toscana - dicono Grilli e Batini - ci sono 550 cooperative sociali, che danno lavoro a più di 30mila persone di cui 3 mila svantaggiate: siamo un pezzo importante di economia, di welfare e società toscana - dicono Grilli e Batini - che produce valore sul territorio e contribuisce alla coesione sociale delle comunità e non può essere ignorato. Condividiamo la preoccupazione degli Enti del Terzo Settore e del governatore sulla possibilità che lo slittamento dell’entrata in vigore del regime Iva non venga approvata nel decreto Milleproroghe. Non capiamo però il silenzio di Giani sull’applicazione dell’Iva per le cooperative sociali toscane”.
“La Corte di Giustizia europea - ricordano Grilli e Batini - ha sancito che il sistema comune dell’Iva garantisce la ‘perfetta neutralità dell’imposizione fiscale per tutte le attività economiche, indipendentemente dallo scopo o dai risultati di dette attività’. A maggior ragione si fa fatica ad accettare una ingiustificata disparità di trattamento tra enti che gestiscono lo stesso tipo di strutture socio-sanitarie, come le Rsa: considerare, quindi, la quota sanitaria comprensiva dell’Iva è quindi una violazione dei principi di concorrenza e di parità di trattamento, perché le cooperative sociali vengono penalizzate rispetto ai soggetti privati for profit che operano in esenzione Iva, avendo compensi diversi”.
“In Toscana - concludono Grilli e Batini - c'è, inoltre, un po' di confusione sull’applicazione dell’Iva alle cooperative sociali, perché non solo ognuna delle tre Asl si comporta in modo differente, ma non c'è omogeneità neanche all'interno della stessa Asl tra le diverse Zone-Distretto. Noi siamo pronti a sederci ad un tavolo e a parlarne, ma in Regione c'è la volontà politica di risolvere questo vulnus per un pezzo altrettanto importante del Terzo Settore?”