Kairos, la graphic novel che racconta l’inclusione
PADOVA – Disegni e storie per abbattere le barriere tra disabilità e lavoro e per spiegare che le persone con fragilità hanno un valore da portare all’interno delle aziende, “basta” creare il contesto adatto: è questo il senso di “Kairos”, una graphic novel edita da Brenta Piave Edizioni e ideata da Habile, il programma del Consorzio Cooperative Sociali di Selvazzano Dentro (Padova) per aziende più inclusive e per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Si tratta di 40 pagine disegnate dal creativo Stefano Franceschini con un’introduzione di Paolo Gubitta, professore ordinario di Organizzazione aziendale e Imprenditorialità all’Università di Padova. Lo sviluppo dei testi è a cura di Paolo Tognon, Fabiana Iannone e Sebastiano Rizzardi, mentre l’impaginazione è di Alessandro Padrin. Un lavoro corale, insomma, che ha visto anche il coinvolgimento di persone con disabilità.
“Franceschini è un disegnatore, che si sta specializzando anche nella moda – spiega la squadra di Habile –. Ci piaceva l’idea di intrecciare il massimo della bellezza e dello stile, il profumo di Parigi e Milano, il fashion e il trendy, con una dimensione che viene spesso considerata ‘scarto’: quella della diversità, della disabilità, della fragilità”. Il designer ha trascorso alcuni mesi nel laboratorio dei Talents di Habile: ragazzi con autismo che realizzano rampe con i Lego per abbattere la barriere, che scrivono libri, che collaborano nella comunicazione dell’impresa sociale di ristorazione Riesco, che seguono lavori di digitalizzazione e data entry. “Rimanendo in ascolto dei luoghi dell’inclusione ed esplorando le potenzialità delle persone – spiega Franceschini – ho raccontato Habile con una storia accessibile e comprensibile”.
Protagonista di Kairos è Francesco, un ragazzo autistico che fatica a darsi un ritmo, a essere puntuale, a trovare la sua dimensione. Ma, grazie a un sistema di supporti e al tutoraggio della sua job coach, riuscirà a dare una svolta alla sua esistenza. “Nell’altro secolo – osserva Gubitta –l’inclusione era vissuta come un adempimento. Oggi le imprese più illuminate l’hanno elevata al rango di componente della strategia di employer branding. È questa la svolta e tutti possiamo realizzarla con la nostra storia”. Sul sito www.habile.me verrà pubblicato un calendario delle presentazioni, che vedranno la partecipazione soprattutto delle persone che hanno ispirato la graphic novel.