Ne "Il Bagaglio" di Luca Attanasio le storie di minori non accompagnati come Keita, fuggito a 13 anni dalla Costa D’avorio e arrivato da solo in Italia: chi non conosce il male, non può riconoscere il bene. Costa: il merito di questo libro è ricostruire cosa c’è dietro i viaggi
ROMA - “Quello che trovi nella vita lo devi accettare, nel bene e nel male, perché chi non conosce il male non può riconoscere il bene”. A sottolinearlo è Mohamed Keita: fuggito a 13 anni dal suo paese, la Costa D’avorio, da solo è arrivato in Italia, dove è diventato un fotografo e oggi con la sua fotocamera racconta la vita di chi come lui è stato costretto a lasciare il paese di origine. A lui è dedicato il primo capitolo del libro "Il Bagaglio", di Luca Attanasio (Albeggi edizioni) che racconta il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, e che è stato presentato oggi a Roma, in un convegno all’aula magna dell’Università La Sapienza.
“Nel corso delle mie inchieste giornalistiche mi sono reso conto che l’età dei migranti stava scendendo nel tempo- spiega l’autore -. L’età di questi ragazzi era spesso la stessa dei miei due figli. Per questo ho deciso di raccontare le loro storie: oggi più che mai è necessario conoscere questo fenomeno, che ho voluto denunciare ma senza un approccio pietista”. In tutto sono 32 le storie raccontate da Attanasio, persone che hanno fatto il viaggio “affidandosi a tour operator dell’Inferno, che hanno pagato cifre incredibili, subito umiliazioni e passato i posti peggiori".
Il convegno è stato organizzato da Mario Morcellini, consigliere alla comunicazione della Sapienza. “Bisogna approfondire questo tema: parliamo di minori non accompagnati usando una frigida parola che trasforma questi ragazzi in statistiche”. Sulla stessa scia anche il rettore Eugenio Gaudio: “Troppo spesso si affronta l’immigrazione con aspetti folkloristici e strumentalizzazioni, mentre si tratta di un fenomeno che va innanzitutto studiato e analizzato con rigore scientifico. Per quanti migranti arrivano altrettanti muoiono nel deserto o risultano dispersi in mare. Se questo lo rapportiamo ai minori la riflessione che va fatta è ancora più seria”.
Secondo le cifre quest’anno sono 25 mila i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia, 100 mila in tutta Europa. “Il merito di questo libro è ricostruire cosa c’è dietro i loro viaggi – sottolinea l’europarlamentare Silvia Costa -. E’ una sfida aperta in un momento in cui aumentano i muri in Europa e nel mondo. Abbiamo smarrito l’alfabeto umano, i diritti umani dovrebbero venire prima dei diritti di cittadinanza. Questo doppio standard dei valori non è più tollerabile, soprattutto in questi giorni in cui vediamo i profughi al gelo, in Grecia e negli altri posti di confine”. (ec)