L’Agenzia compie 2 anni e regala il più grande archivio dei link sociali: 1.980 indirizzi
Redattore Sociale è l’unica Agenzia nazionale quotidiana, in abbonamento, specializzata sui temi del disagio e dell’impegno sociale. Edita dalla Comunità di Capodarco, in questi primi 2 anni si è accreditata come uno degli strumenti di lavoro “obbligati” per avere o fornire un’informazione sociale più completa.
Pur finanziandosi solo con gli abbonamenti annuali, Redattore Sociale garantisce una copertura costante e capillare di tematiche e territori (30 i lanci pubblicati ogni giorno più i numerosi approfondimenti). Un lavoro basato sull’entusiasmo e la disponibilità dei tanti collaboratori, che uniscono professionalità giornalistica e competenza alla “partecipazione” dei problemi di cui scrivono. Imparziali, ma non indifferenti è infatti divenuto lo slogan dell’Agenzia, dopo che l’Università di Bologna lo ha usato come titolo di una ricerca su Redattore Sociale, appena pubblicata.
Oltre al notiziario e all’aggiornamento della banca dati, intanto si allargano sempre più le attività:
- con la fornitura di contenuti sociali: fornisce, tra l’altro, notizie sociali quotidiane al “Giornale dei Comuni” di Ancitel;
- con l’editoria stampata: realizza i mensili “Obiettivo Sud” per il Ministero dell’Interno e “Sociale Marche” per la Regione;
con la formazione: organizza il seminario annuale per giornalisti “Redattore Sociale”, il corso di giornalismo sociale per la Scuola superiore di Giornalismo di Bologna, corsi di comunicazione per il Csv delle Marche.
“Due anni sono un periodo troppo breve per valutare l’incidenza di una testata come la nostra – dice il direttore Stefano Trasatti – Avvertiamo però il farsi strada di un nuovo linguaggio nel trattare il sociale, e soprattutto il lento ma graduale ingresso nell’agenda giornalistica di temi nuovi. Crediamo che ciò stia avvenendo anche grazie al nostro contributo: all’uso accurato di dati e documentazione, all’insistere su argomenti ‘deboli’, alla volontà di portare alla luce notizie vere, ma lontane dal circuito delle fonti consuete”.