L’Anfaa: ''Provvedimento contrario all’interesse dei bambini''
L’associazione esprime la propria insoddisfazione perché “è contrario all’interesse dei bambini adottabili elevare la differenza massima di età tra adottanti e adottato a 45 anni, ulteriormente prorogabile a discrezione del tribunale per i minorenni (art.6), quando già adesso ci sono moltissime domande rispetto al numero dei minori adottabili”. L’Anfaa ricorda, a tal proposito, che nel 1999 i bambini dichiarati adottabili sono stati 1246, a fronte di 23.807 domande giacenti; 2186 sono stati, invece, i provvedimenti di adozione di bambini stranieri.
“Con l’elevazione della differenza massima di età – afferma la presidente dell’Anfaa, Donata Nova Micucci – non sarà adottato un solo bambino in più ma crescerà il numero delle domande, e quindi il numero delle coppie illuse ed escluse (aumentando inutilmente anche il lavoro dei servizi e dei tribunali) e sarà più difficile l’adozione dei bambini più grandicelli, perché gli ultraquarantacinquenni premeranno per avere un bambino piccolo”.
La riforma, poi, è considerata negativamente dalla presidente dell’Anfaa perché “è contrario all’interesse dei bambini adottabili e di quelli già adottati prevedere l’accesso dei figli adottivi alla identità dei loro procreatori (art.24). E’ questo- continua – un vero colpo al cuore dell’adozione, intesa come genitorialità e filiazione vere. Attraverso l’adozione, l’adottato diventa figlio legittimo degli adottanti che diventano i suoi unici e veri genitori: l’adozione dei minori in situazione di abbandono morale e materiale può essere considerata una seconda nascita, che non annulla la prima ma che non ne conserva alcun legame giuridico”.