6 novembre 2017 ore: 15:16
Società

L'Africa parla mandarino, i giovani scelgono la Cina

La Cina e' la prima destinazione per gli studenti africani anglofoni all'estero. Nel 2003, secondo dati del ministero cinese dell'Istruzione, gli studenti africani nel Paese erano 1.973, mentre secondo l'ultimo rilevamento disponibile, del 2015...

La Cina e' la prima destinazione per gli studenti africani anglofoni all'estero. Nel 2003, secondo dati del ministero cinese dell'Istruzione, gli studenti africani nel Paese erano 1.973, mentre secondo l'ultimo rilevamento disponibile, del 2015, erano 49.792.
A rilanciare le cifre e' un articolo apparso questo mese sul magazine on-line 'Quartz Africa'.

Il governo di Pechino- ha scritto recentemente il Financial Times- spende circa dieci miliardi di dollari l'anno per finanziare una vasta operazione di promozione, con l'obbiettivo di proporre quello cinese come modello vincente.
Secondo la stampa cinese, sono 48 gli istituti Confucio di lingua e cultura distribuiti in 37 paesi africani, e da questi dipendono oltre di 400 centri d'insegnamento.

Con gli Istituti Confucio, Pechino intende promuovere l'immagine della Cina all'estero, insegnare il Mandarino e assegnare borse di studio per universita' cinesi a studenti africani di tutte le eta'.
Gli Istituti Confucio fanno parte della strategia del governo cinese per facilitare la collaborazione con le comunita' dei Paesi in via di sviluppo.

Secondo un sondaggio condotto da Afrobarometer, il 63 per cento degli intervistati provenienti da 36 paesi africani ritiene positiva l'influenza cinese nel proprio paese. (DIRE)

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