24 ottobre 2014 ore: 11:39
Ambiente

L'agricoltura familiare piace all'Unesco: così il sugo di "fiaschetto" salva il Sud

Al Salone del Gusto e Terra Madre i “presìdi per la biodiversità”. Il caso della Puglia: un esempio di coltivazione a rischio di estinzione: la produzione, biologica, è ripresa grazie all’impegno di un agricoltore e di un vivaista, in stretta collaborazione con l’ente parco
Arca del gusto a Terra Madre
Arca del gusto a Terra Madre

ROMA - Era la base per la passata che tutte le famiglie, non solo in campagna ma anche quelle urbane, producevano per l’inverno. Non era pensabile utilizzare un altro tipo di pomodoro, magari più “famoso”, come il San Marzano: nel Brindisino il sugo rosso della pasta è quello che deriva dalla passata di fiaschetto. Espressione di quell’agricoltura familiare che quest’anno è stata riconosciuta dalle Nazioni Unite come spina dorsale dell'agricoltura, con un ruolo strategico nella lotta alla fame e nella tutela dell’ambiente, il “fiaschetto” è presente al Salone del Gusto e Terra Madre di Slow Food in corso a Torino. E il suo è uno dei casi simbolo: nonostante il radicamento sul territorio, il pomodorino rischiava di sparire: troppo dispendiosa la coltivazione e soprattutto la raccolta, troppo scarsa la quantità di raccolto rispetto alla redditività dei moderni ibridi da sugo.

Da qui la sfida, raccolta dall’ente parco di Torre Guaceto, da un vivaista sensibile ai ragionamenti della biodiversità e da un agricoltore disposto al rischio della coltivazione organica dei pomodorini: è stato deciso, grazie alla sollecitazione di Slow Food Alto Salento, di dedicare a questa produzione, rigorosamente biologica, un ettaro della riserva naturale di Torre Guaceto (in tutto 1200 ettari nei Comuni di Carovigno e in piccola parte di Brindisi), a 15 metri di altitudine e a poche centinaia di metri dal mare. “Con qualche difficoltà il primo raccolto è arrivato a maturazione, con rese non esaltanti – racconta Slow Food -, ma con un’accoglienza da parte dei consumatori a dir poco entusiastica. Il prossimo anno (l'inizio della raccolta avviene a partire dalla seconda decade di giugno e si protrae per tutta l'estate) si riparte e stanno anche sperimentando questa coltivazione altri produttori. Siamo ancora in una fase sperimentale, dunque, ma il prodotto c’è, è straordinariamente buono e tutto fa pensare che anche per la prossima stagione a Torre Guaceto si potranno trovare i barattoli di passata di pomodorino fiaschetto”. (ep)

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