L'Aquila, cinque anni dopo. C'è chi riparte con il microcredito
Foto di Giovanni Marrozzini
L’AQUILA – Sono trascorsi cinque anni dal sisma devastante che ha sconvolto l'Abruzzo il 6 aprile 2009. Cinque anni difficili, contrassegnati da tante difficoltà ma anche dalla voglia inesauribile di rialzarsi e ricominciare. Per dare un sostegno concreto alle famiglie e alle imprese abruzzesi è nato, fin dalle settimane successive all’emergenza, il progetto “Microcredito per l’Abruzzo”, attivato da Etimos Foundation nell'ambito "MxIT – microcredito per l’Italia".
BOX Il progetto negli anni ha aiutato il territorio a ripartire, sostenendo tante nuove attività, con particolare attenzione alle start up, ai giovani e alle imprese femminile. Ha aiutato Lara Marcattili, che a 24 anni è già una pasticciera d’eccellenza. Ha studiato a Roma, Milano e Parma, all’Accademia di cucina di Gualtiero Marchesi e ha scelto di tornare all’Aquila, perché crede che questa città debba ripartire proprio dai giovani e dalle loro idee. Dolci Emozioni, la sua pasticceria, ha aperto grazie a un finanziamento di 40.000 euro. “Ho realizzato un sogno – racconta -. Da sola non ce l’avrei mai fatta, non avrei neanche trovato il coraggio. Il microcredito mi ha aiutato a fare il grande passo e mi sta aiutando tuttora per le piccole spese quotidiane”. Ora al suo fianco ci sono due collaboratori, “ma iniziamo a non farcela da soli, quindi darò lavoro ad altre due persone”.
Ramona ha dovuto affrontare la chiusura del negozio in cui lavorava, causa terremoto. È stata l’occasione per fermarsi, ritrovarsi, fare un bimbo e ripartire con una nuova attività. “Dopo il sisma l’attività in cui lavoravo è stata chiusa – ricorda -, ho avuto due anni di pausa e poi ho deciso di iniziare un nuovo percorso da sola. Mi sono rivolta al microcredito, ho presentato tutta la documentazione e ho chiesto una cifra per aiutarmi a ripartire”. Guardando indietro, Ramona ripensa all’iniziale disagio “della perdita della città, del lavoro, della casa dove vivevo, delle certezze. La mia vita comunque è andata avanti, mi sono rimessa in gioco. Ora credo che la mia energia, come quella di tante altre persone, sia utile qui”. Marco, 28 anni, ha aperto un chiosco di fronte alla nuova sede del polo universitario umanistico dell’Aquila. “Il microcredito è stato utile per darmi la possibilità di iniziare. Qui servono risorse, servono aiuti perché non c’è impresa”.