L’EVOLUZIONE DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO. Verso una didattica inclusiva
“È possibile pensare ad una scuola più inclusiva senza gli insegnanti di sostegno come siamo abituati a vederli e senza tagliare organici, ma anzi investendo fortemente in inclusione?” Partendo dal presupposto che tutti desiderano un’integrazione scolastica migliore, Dario Ianes nel testo “L’evoluzione dell’insegnante di sostegno. Verso una didattica inclusiva” offre una tesi che farà discutere il mondo della scuola ma al tempo stesso sarà capace di apportare un profondo confronto. Diffusa è l’insoddisfazione dei docenti di sostegno, troppe volte considerati come insegnati di serie b, cosi come sono spesso insoddisfatte le famiglie di alunni con disabilità. La scuola deve puntare a sviluppare attivamente le capacità di comunicare, di coinvolgere, saper ricevere e dare aiuto nella valorizzazione dell’altro e nel rispetto dei diversi ruoli e delle diverse responsabilità e affinché tali risultati siano raggiunti, deve essere d’esempio alla famiglia ponendosi come partner empatico, competente, rispettoso. Ianes, propone una tesi shock per realizzare i valori di equità e partecipazione che sono alla base dell’integrazione scolastica: superare la figura professionale “speciale” dell’insegnante di sostegno, cosi come la conosciamo oggi. L’evoluzione porterà nella scuola oltre che un aumento e una formazione degli insegnati curricolari, anche una maggiore garanzia degli input metodologici tecnici con gli insegnanti specialisti. Una tesi forte, coraggiosa, il cui obiettivo è quello di realizzare un’integrazione scolastica di qualità, un dovere di tutti gli insegnanti. In questo modo è il corpo docente a diventare il vero responsabile dell’integrazione. Un percorso dalle tappe non facili dove la discussione parte dagli obiettivi chiari e definiti che una vera integrazione scolastica deve porsi: la socializzazione come partecipazione sociale, il senso di appartenenza e identità sociale, l’apprendimento delle competenze, l’arricchimento umano e relazionale di tutti gli alunni della classe, la collaborazione e il sostegno alla famiglia dell’alunno con disabilità, lo sviluppo professionale e umano delle varie figure che operano nella scuola, il miglioramento organizzativo dell’istituzione, la sensibilizzazione collettiva al di fuori della scuola sui valori e il rispetto della differenza dell’equità e dell’accoglienza. Parte da questi presupposti e da questi assunti di base l’ipotesi profonda di riorganizzare e innovare le modalità operative dell’integrazione a scuola.