25 settembre 2024 ore: 12:49
Società

L'impunità distrugge il mondo: Guterres chiede la fine delle violazioni e delle guerre

Il monito del segretario generale dell'Onu al dibattito dell'Assemblea Generale: “Un numero di crescente di governi possono ignorare il diritto umanitario internazionale e invadere un altro paese. E non succederà nulla. Non si può continuare così”
Foto: Agenzia Dire Gaza, bambino tra le macerie - Foto Dire

ROMA – Impunità, diseguaglianza e incertezza: sono queste le principali cause del “vortice” in cui oggi il mondo si trova. Un mondo che “non può continuare così”. È una durissima denuncia, quella che il segretario generale dell'Onu Guterres ha rivolto ieri al mondo e alle sue istituzioni, intervenendo al dibattito della 79a Assemblea generale. “Un mondo di impunità, in cui violazioni e abusi minacciano i fondamenti stessi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite – ha detto - Un mondo di disuguaglianza, in cui ingiustizie e torti minacciano di indebolire i paesi o addirittura di spingerli al limite. E un mondo di incertezza, in cui i rischi globali non gestiti minacciano il nostro futuro in modi sconosciuti”.

Le violazioni impunite

Espliciti e forti i richiami alle guerre in corso, in particolare in Medio Oriente, in Ucraina e in Africa, dove più è evidente quella “impunità” che è il primo dei mali da sradicare: “Il livello di impunità nel mondo è politicamente indifendibile e moralmente intollerabile”, ha denunciato, riferendosi ai tanti governi che oggi “possono calpestare il diritto internazionale, violare la Carta delle Nazioni Unite, ignorare le convenzioni internazionali sui diritti umani o le decisioni dei tribunali internazionali. Possono ignorare il diritto umanitario internazionale e invadere un altro paese, devastare intere società o ignorare completamente il benessere del proprio popolo. E non succederà nulla. Questa era di impunità la vediamo ovunque: in Medio Oriente, nel cuore dell'Europa, nel Corno d'Africa e oltre. La guerra in Ucraina si sta diffondendo senza accennare a fermarsi. A pagarne il prezzo sono i civili, con un numero sempre maggiore di vittime e vite e comunità distrutte”.

Il tempo della pace

Per Guterres, “è tempo di una pace giusta basata sulla Carta delle Nazioni Unite, sul diritto internazionale e sulle risoluzioni delle Nazioni Unite. Nel frattempo, Gaza è un incubo senza sosta che minaccia di trascinare con sé l'intera regione. Basta guardare oltre il Libano. Dovremmo essere tutti allarmati da questa escalation. Il Libano è sull'orlo del baratro. Il popolo del Libano, il popolo di Israele e il popolo del mondo non possono permettersi che il Libano diventi un'altra Gaza. Niente può giustificare gli abominevoli atti di terrore commessi da Hamas il 7 ottobre, o la presa di ostaggi, entrambi da me ripetutamente condannati. E nulla può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese. La velocità e la portata delle uccisioni e della distruzione a Gaza non hanno eguali nei miei anni da Segretario generale. Più di 200 dei nostri dipendenti sono stati uccisi, molti con le loro famiglie. E tuttavia le donne e gli uomini delle Nazioni Unite continuano a fornire aiuti umanitari”.

Guterres si è quindi rivolto alla comunità internazionale, che “deve mobilitarsi per un cessate il fuoco immediato, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e l'inizio di un processo irreversibile verso una soluzione a due Stati”.

Spostando lo sguardo dal Medio Oriente all'Africa, al primo male – l'impunità – si aggiunge il secondo, la diseguaglianza: “In Sudan, una brutale lotta per il potere ha scatenato una violenza orribile, tra cui stupri e aggressioni sessuali su larga scala. Una catastrofe umanitaria si sta verificando mentre la carestia si diffonde. Tuttavia, le potenze esterne continuano a interferire senza un approccio unificato per trovare la pace. Nel Sahel, la rapida e drammatica espansione della minaccia terroristica richiede un approccio congiunto radicato nella solidarietà, ma la cooperazione regionale e internazionale è fallita. Dal Myanmar alla Repubblica Democratica del Congo, da Haiti allo Yemen e oltre, continuiamo ad assistere a livelli spaventosi di violenza e sofferenza umana di fronte a un'incapacità cronica di trovare soluzioni”.

Infine, l'incertezza: “Il terreno si muove sotto i nostri piedi. I livelli di ansia sono alle stelle.

E soprattutto i giovani contano su di noi e cercano soluzioni. L'incertezza è aggravata da due minacce esistenziali: la crisi climatica e il rapido progresso della tecnologia, in particolare dell'intelligenza artificiale”.

Qui il discorso integrale del segretario generale dell'Onu.

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