L'Italia al voto: invalidità, caregiver, inclusione e disabilità nei programmi dei partiti
ROMA – Revisione del sistema di accertamento dell'invalidità, riconoscimento del caregiver familiare, inclusione scolastica e lavorativa, consulente istituzionale nazionale per la disabilità e voto indipendente: sono alcune delle richieste fondamentali avanzate dalle associazioni per la disabilità alle forze politiche in campo. Con l'aiuto del lavoro svolto da Carlo Giacobini per Handilex, abbiamo individuato se e come queste istanze (e quella, fondamentale, per le non autosufficienze) sono contenute nei programmi dei diversi partiti.
Accertamento. Di riforma del sistema di accertamento si parla così nel programma del Partito Democratico: “occorrerà definire in modo univoco condizioni e livelli di disabilità e non autosufficienza per l’accesso alle prestazioni, e introdurre sistemi uniformi di valutazione, basati sull’utilizzo di scale omogenee derivati dalla ricerca scientifica e validati dalla pratica internazionale. Questi indicatori dovranno servire anche per calibrare la presa in carico della persona, che sarà coinvolta – direttamente o attraverso chi la rappresenta – nell’elaborazione del proprio piano di assistenza, anche nella prospettiva di costruire, per quanto possibile, percorsi di vita autonoma e indipendente.
Caregiver. Un esplicito riferimento ai caregiver familiari è contenuto nel programma del Movimento 5 Stelle, laddove prevede “azioni per garantire pari opportunità alle persone con disabilità e ai caregiver: intervenire presso le aziende con incentivi per sensibilizzarle e incentivare l'assunzione di persone con disabilità e caregiver; […] organizzare corsi di formazione specifica, tenuti da personale sanitario e tramite incontri di auto mutuo aiuto, per aumentare conoscenze e competenze dei caregivers; attivare un numero verde dedicato ai caregivers per accedere a liste d'attesa sanitarie specifiche e prioritarie e per richiedere personale formato sostitutivo del caregiver in caso di necessità sanitaria”. Riferimento esplicito anche nel programma di Fratelli d'Italia, che parla di “reale riconoscimento della funzione sociale di chi si prende cura di un familiare non autosufficiente (caregiver), con tutele concrete in ambito lavorativo e normativo”.
Inclusione scolastica e lavorativa. Si legge nel programma del Partito Democratico che “il tasso di occupazione delle persone disabili in Italia è dovuto più alla legislazione sulle assunzioni obbligatorie che alla capacità di valorizzare le loro competenze. Serve quindi una politica specifica sui giovani, in grado di consentire un impiego di qualità che accresca l’indipendenza economica delle persone con disabilità e rappresenti la loro migliore tutela contro il rischio povertà. Come? Investendo in tutti i nuovi strumenti tecnologici e informatici che possono consentire non solo l’inserimento ma il potenziamento della partecipazione scolastica delle persone con disabilità e la valorizzazione del loro potenziale. Costruendo una rete di servizi (con percorsi specifici nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro) che accompagnino le imprese e le persone disabili nel processo di inserimento lavorativo, in modo da individuare competenze e abilità. Dando vita a un piano di investimenti omogenei su tutto il territorio in tema di inclusione universitaria delle persone con disabilità (per esempio con borse di studio apposite, sgravi fiscali per le spese necessarie, supporto all’assistenza, accesso a tecnologie appropriate)”. Il programma condiviso della Coalizione Centrodestra prevede “Incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro”. Il programma della Lega Nord dedica un capitolo all'inclusione scolastica, prevedendo in particolare di “istituzionalizzare la figura dell’educatore alla comunicazione per gli alunni con disabilità sensoriale (visiva o uditiva), e la figura dell’esperto in scienze tiflologiche”. Per quanto riguarda il lavoro, sempre la Lega Nord “intende riattivare/ potenziare le commissioni provinciali per il lavoro, coinvolgendo le rappresentanze di categoria: tanto degli imprenditori, quanto delle persone con disabilità”, ma anche “bilanciare gli 'effetti indesiderati' del collocamento mirato” e “sperimentare e definire nuove figure professionali che (specie in ambito pubblico) potranno, per legge, essere riservate a specifiche disabilità”.
Un “consulente nazionale” per la disabilità. La proposta, avanzata dall'Uici, di una figura di riferimento istituzionale per la disabilità ha riscontro nel programma della Lega Nord, laddove prevede “un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla disabilità che possa farsi interlocutore privilegiato e punto di raccordo fra i vari Ministeri al fine di coordinare le politiche sulla disabilità”.
Diritto al voto. In nessuno dei programmi esaminati è contenuto un esplicito riferimento all'accessibilità del diritto al voto per le persone con diverse disabilità. (cl)