L'Italia al voto: le promesse per la non autosufficienza nei programmi elettorali
- ROMA - La disabilità è una delle “grandi assenti” della campagna elettorale che si è appena conclusa: è il severo giudizio espresso da Fish, alcune settimane fa, constatando quanto poco spazio fosse dedicato al tema della disabilità nel dibattito elettorale. E non è certo questo il tema che più ha attirato l'attenzione delle forze politiche in campo. Di contro, molte sono le questioni, spesso fondamentali, ancora aperte: e non hanno mancato di segnalarle le associazioni, che in queste settimane hanno indicato ai candidati le priorità, su cui chiedevano un concreto impegno. Tra le tante richieste, ne abbiamo individuate 6, comuni alle principali realtà associative per la disabilità: riguardano soprattutto le non autosufficienze, ma anche i caregiver, l'accertamento dell'invalidità, la riabilitazione, l'inclusione scolastica e lavorativa, il diritto al voto. Con l'aiuto del lavoro svolto da Carlo Giacobini per Handylex, abbiamo cercato di “scovare” le risposte a queste sette istanze, contenute nei diversi programmi elettorali. Ecco quanto previsto per la non autosufficienza e i relativi sostegni.
Nel programma del Partito Democratico, all'interno de capitolo “Prendersi cura delle persone”, si parla di “Non autosufficienza: sostegno economico, servizi di cura e investimento sull’autonomia”. In particolare, “aumenteremo l’indennità in base ai bisogni effettivi delle persone, dando libertà di scelta tra un assegno di cura e un budget di cura, favorendo così il riconoscimento professionale e la regolarizzazione degli assistenti familiari. L’indennità aumenterà per tutti e arriverà a raddoppiare per i casi più gravi. I finanziamenti aggiuntivi saranno reperiti attraverso un contributo specifico di 0,5% della retribuzione lorda”. Inoltre, “sarà possibile scegliere se ricevere l’indennità sotto forma monetaria o come budget di cura vincolato nel suo utilizzo ma di importo più elevato. […] Sarà infine possibile l’integrazione fra l’indennità e le reti di offerta dei servizi a livello locale, nonché con ulteriori interventi introdotti da regioni e comuni. Nell’ampio quadro di questa riforma, sarà utilizzata anche la leva fiscale, così da tenere nella dovuta considerazione il maggiore costo della vita che le persone non autosufficienti si trovano a dover sostenere per affrontare i bisogni di assistenza quotidiana”.
Per quanto riguarda il programma di + Europa, l'unico passaggio in cui si accenna alla disabilità è nel paragrafo “Salute”: “L’allocazione delle risorse è ancora troppo concentrata sulle cure per acuti mentre l’emergenza dovuta all’invecchiamento richiederebbe maggiori stanziamenti per la cura delle cronicità e disabilità”. Nel programma della Lista Insieme, si legge: “La scelta di lavarsi le mani, con gli insufficienti assegni di accompagnamento, dalle responsabilità sociali di assistenza e cura di anziani e disabili, scarica sui singoli le inefficienze dell’intero sistema, che resta incapace di organizzare in maniera pubblica i servizi e preferisce esternalizzare, usando associazioni che lucrano a discapito della qualità”.
Sempre riguardo la non autosufficienza, il programma del Movimento 5 Stelle prevede di “introdurre un assegno per l’assistenza personale per la vita indipendente e autodeterminata delle persone con handicap grave; garantire adeguate risorse al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli ambiti della vita, assicurando l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o offerti al pubblico; determinare e garantire i livelli essenziali delle prestazioni a tutela dei diritti civili e sociali, introducendo una definizione che garantisca il diritto di ciascuno all'erogazione delle prestazioni necessarie”.
Il programma condiviso della Coalizione Centrodestra prevede il “raddoppio dell’assegno minimo per le pensioni di invalidità e sostegno alla disabilità”. Il programma della Lega Nord prevede “un generale rafforzamento dei fondi sulla disabilità e la non autosufficienza, prestando particolare attenzione al 'dopo di noi'. Per non depotenziarne la già ridotta dotazione economica (e dunque, anche l’effettiva efficacia) si dovranno inoltre svincolare dal computo di alcuni indicatori gli strumenti di protezione di cui beneficiano le persone con disabilità. In particolare, si prevede di escludere “tassativamente” l’indennità dal calcolo dell’Isee (Indicatore della Soglia Economica Equivalente), così come, con riferimento al Reddito di Inclusione si valuterà l’opportunità di escludere dal calcolo dell’ISR (indicatore situazione reddituale) i trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche qualora attinenti a condizione di disabilità”. Nello stesso programma, un ampio capitolo è dedicato all'impegno di “riformare le pensioni di invalidità civile, consolidando/semplificando il sistema”. In sintesi, “a tutte le persone con un grado d’invalidità superiore alla soglia d’inabilità sarà riconosciuta la 'pensione d’inabilità'”, mentre “al di sotto della soglia d’inabilità le persone beneficeranno invece di una 'pensione d’invalidità' il cui obiettivo sarà solo la compensazione del deficit e non il sostentamento della persona”.
Il programma di Liberi e Uguali prevede, per quanto riguarda welfare e disabilità, “un piano integrato di interventi a favore delle persone con disabilità, che ne favorisca la vita indipendente e che interessi non solo l’inserimento lavorativo ma anche, ad esempio, l’accessibilità delle case e dei luoghi pubblici nonché la mobilità territoriale”. Il Piano per le non autosufficiente è esplicitamente menzionato nel programma di Potere al Popolo, che prevede “la definizione di un piano nazionale per la non autosufficienza, centrato sull'assistenza domiciliare integrata”. (cl)