29 agosto 2014 ore: 11:33
Immigrazione

L’Italia lancia Mos Maiorum, maxi operazione contro i migranti irregolari

Discussa a luglio in un gruppo di lavoro per il semestre europeo, se ne sa ancora pochissimo. Lo scopo è intercettare gli stranieri senza documenti che si muovono nella Ue. Iniziative simili svolte in precedenza sono state fortemente criticate dalle ong che si occupano di migranti

MILANO – All’interno del suo semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea, l’Italia lancerà una grande operazione di controllo delle frontiere. Nome in codice: "Mos maiorum". Pochissimo si sa per ora dell'iniziativa: dovrebbe essere lanciata tra il 16 e il 23 ottobre e comporterà il controllo ai valichi di terra, porti, aeroporti e stazioni ferroviarie di frontiera di tutta Europa per "intercettare" chi si muove irregolarmente.

L'operazione è stata presentata il 18 luglio in una riunione del "Gruppo di lavoro sulle frontiere/Comitato misto", a cui siedono Europa, Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Nessuno nel nostro paese ne ha ancora parlato ufficialmente.

box "Non sono rare le operazioni di questo genere ad aperture del semestre", spiega Lara Olivetti, avvocato specializzato in mobilità e diritti dei migranti e collaboratrice di Asgi. Prima di "Mos Maiorum", ci sono state "Perkunas", "Hermes", "Mitras", "Demeter", "Balder" e "Aphrodite". Tutte operazioni con lo scopo di monitorare gli immigrati irregolari che si spostano all'interno dell'Unione Europea. "Perkunas", lanciata a settembre 2013 dalla presidenza europea lituana, giungeva ad una drastica conclusione, molto criticata dall'ong Statewatch: "Considerato che la maggioranza dei migranti irregolari (72,94%) ha fatto richiesta di protezione internazionale dopo essere stata intercettata, ciò può essere assunto come una indicazione quantitativa dell'abuso nelle procedure di asilo". Come dire che le domande d'asilo post-intercettazione sono illegittime.

Dai risultati di "Perkunas" emergeva che sui 10.459 immigrati irregolari "pizzicati", il 48% (ossia 4.800) si trovavano in Italia, 1.606 in Germania e 825 nel Regno Unito. La maggioranza era di provenienza siriana (3.770), gli altri eritrei (1.347), afghani (590), palestinesi (328) e ucraini (267).

Le operazioni congiunte contro l'immigrazione irregolare si sono sempre portate appresso uno strascico di polemiche. Intervistato da Statewatch a seguito di "Perkunas", il parlamentare della Linke tedesca Andrej Hunko aveva dichiarato che "l'operazione di polizia contro i migranti va a braccetto con controlli razzisti. È uno strumento per limitare la libertà di movimento nell'Unione. Ufficialmente, Frontex non è autorizzata a prenderne parte. Ma le statistiche generate con il controllo e l'arresto delle persone servono all'agenzia come 'libro contabile' dei migranti sgraditi". (lb)

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