L’olio d’oliva sulle tavole dell’Afghanistan, così l’Italia fa scuola
FIRENZE - L’Italia insegna la produzione dell’olio d’oliva ad Afghanistan, Pakistan e Nepal. E’ il progetto “Promozione della produzione e della commercializzazione dell’olio d’oliva”, finanziato dalla Cooperazione italiana del ministero degli Esteri. Grazie a questo progetto, partito qualche anno fa, sono stati formati agricoltori locali, sono stati installati frantoi e impianti oleari per la trasformazione delle olive. In queste zone del mondo, dove l’olio d’oliva praticamente non esisteva, questo prodotto è diventato abitudine in molte aree, apprezzato sia come alimento che come cosmetico.
Attraverso organizzazioni non governative locali, è stato possibile creare associazioni di agricoltori già operanti e preparare un piano nazionale per lo sviluppo del settore dell’olio d’oliva. Obiettivi del progetto di cooperazione sono stati proprio quelli di aumentare la produzione nazionale di olio extravergine di oliva e diminuire la sua importazione da paesi terzi; migliorare gli standard economici di vita degli agricoltori; incoraggiare gli investimenti privati nelle zone rurali, in particolare le infrastrutture; fornire opportunità di lavoro per le comunità locali. Tra gli enti che hanno coordinato il progetto del ministero c’è l’Istituto agronomico per l’Oltremare (Iao) di Firenze, un organo tecnico scientifico del Ministero degli Esteri, fondato nel 1904 da un gruppo di agronomi e tropicalisti italiani per promuovere lo studio dell’ambiente e dell’agricoltura tropicale e per realizzare opera di formazione in campo agricolo.
L’iniziativa è stata seguita da altri progetti, come quello che ha introdotto 20 cultivar provenienti da Italia, Spagna, Grecia e Tunisia. Con l’obiettivo di favorire la sostenibilità degli interventi realizzati è stata costituita una piattaforma olivicola della Cooperazione italiana nel paese con due iniziative distinte: il progetto di assistenza tecnica Afnepak, e gli investimenti sul terreno del programma della conversione del debito italo-pakistano (Pidsa).